Guadagnino: «La mia storia gay è adatta a tutta la famiglia»

BERLINO. Ha i tempi lunghi della nascita di una grande storia d’amore, tra ammiccamenti, suggestioni, attese e delusioni, questo ultimo film di Luca Guadagnino “Chiamami con il tuo nome”, passato ieri al Festival di Berlino a Panorama dopo essere già stato al Sundance Film Festival. Ma questa volta è una storia gay, o meglio, di una deriva gay tra due persone aperte ad ogni esperienza. «Non è proprio una storia gay - ha ribadito il regista a Berlino-, ma piuttosto una storia di sentimenti e formazione». E ancora, puntando sul paradosso: «Credo sia un film per famiglia come quelli Disney, un film sulla trasmissione di conoscenze che persone di diverse generazioni dovrebbero andare a vedere». Dopo “A Bigger Splash”, ancora per il regista un film in lingua inglese ambientato in Italia, questa volta sullo sfondo della sua città adottiva, Crema. Scritto insieme a James Ivory e Walter Fasano, e tratto dall’omonimo romanzo di André Aciman.
Nel film anche immagini tv di Beppe Grillo che prende in giro Bettino Craxi alle prese con il governo pentapartito: «Strano destino quello di Grillo - dice -, ora è lui ad essere preso in giro proprio come faceva lui con Craxi».
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