Haber: «Recito Bukowski un cane sciolto come me»

MOGLIANO. Alessandro Haber non ha dubbi: «Recitare è la cosa più importante della mia vita, è la cosa che gli dà un senso, per questo faccio sempre e solo le cose che sento». E la cosa che sente...
L'attore Alessandroin una foto del 19 ottobre 2009, fuori concorso nella quarta edizione del Festival Internazionale del film di Roma. Durante le prove dell'Otello, da parte di Alessandro Haber c'é stato un "approccio eccessivo" nei confronti di Lucia Lavia. A dirlo all'ANSA è il legale della giovane attrice, Francesco Brizzi oggi 30 giugno 2011 ANSA/CLAUDIO ONORATI
L'attore Alessandroin una foto del 19 ottobre 2009, fuori concorso nella quarta edizione del Festival Internazionale del film di Roma. Durante le prove dell'Otello, da parte di Alessandro Haber c'é stato un "approccio eccessivo" nei confronti di Lucia Lavia. A dirlo all'ANSA è il legale della giovane attrice, Francesco Brizzi oggi 30 giugno 2011 ANSA/CLAUDIO ONORATI
MOGLIANO. Alessandro Haber non ha dubbi: «Recitare è la cosa più importante della mia vita, è la cosa che gli dà un senso, per questo faccio sempre e solo le cose che sento». E la cosa che sente questa estate è la poesia di Bukowski che lo vedrà protagonista oggi (alle 21.15) a Mogliano, all’interno del ciclo “Metropolis”. È una storia che parte da lontano e che ha accompagnato a lungo l’attore. «Tutto è nato un po’ per caso - racconta - quando una sera mi sono trovato a recitare una ventina di poesie di Bukowski, accompagnato dalla musica blues. Doveva essere solo un reading, ma mi trovai a improvvisare, mi misi a cantarle, a spezzarle, a farle mie davvero. E mi sono accorto che toccavano il pubblico nel profondo ed allora ho continuato a farlo, mescolando poesie ad alcuni testi in cui Bukowski raccontava se stesso». Ma ora questo spettacolo ha subito un’ulteriore mutazione genetica diventando “Haberowski”, un vero e proprio mix tra le storie e le poesie del grande scrittore e la personalità esuberante di un attore capace come pochi di divertire e commuovere a un tempo. «Non so come sia avvenuto l’incontro tra quel che sono io e quel che è Bukowski» aggiunge «ma è certo che il pubblico ha reagito subito bene. Qualcuno dice che viene a vedere me come attore e scopre Bukowski che non amava, qualche altro che viene a sentire le poesie di Bukowski, e scopre me come attore». Una immedesimazione sorprendente, ma non troppo. «Mi succede spesso a teatro - dice Haber - evidentemente riesco a entrare nei personaggi e fondermi con loro, ed è per questo che vale la pena recitare. Magari nella vita sono un po’ meno attrezzato». E poi c’è una sorta di consonanza anche nello stile. «Anche Bukowski - racconta - credeva prima di tutto nel suo essere scrittore. Ci ha messo anni a vedere riconosciuta la sua grandezza, ma ci ha sempre creduto. E non è solo lo scrittore sporcaccione o provocatore che molti hanno in mente, è uno scrittore capace di commuovere, di tenerezza e di grande intelligenza. È uno che non ha mai fatto compromessi, che è sempre stato dalla parte dei più deboli. Non gli interessava il successo, diceva quel che pensava». E viene da pensare che le affinità non siano solo sulla scena. «Siamo due cani sciolti - racconta - e paghiamo con la solitudine il non venire a compromessi. Anch’io forse non ho un buon carattere, ma quando faccio teatro sono molto rigoroso, come lui nella scrittura». Sul palco è accompagnato da musica e immagini che «sono pugni nello stomaco, ma anche nella testa perché Bukowski è questo che fa». E con la musica le poesie diventano quasi canzoni, accompagnate ora dalla tromba di Andrea Guzzoletti, ora dalla musica elettronica degli Alfa Romero. «È uno spettacolo che porto in giro in forme diverse, ma a Mogliano è nella versione più completa».


Nicolò Menniti- Ippolito


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