Il gioco del precario una carriera in scatola tra carte e sgambetti

Per sconfiggere il precariato, la mancanza di opportunità di lavoro e le scarse possibilità di carriera, forse un modo c’è: mettere tutto su un tavolo, tirare fuori carte e voglia di divertirsi e trasformare le difficoltà della vita lavorativa in un gioco da tavolo che, autoprodotto dagli stessi autori con la loro piccola casa di produzione “casalinga”, è stata la rivelazione della fiera Play di Modena, la più importante manifestazione ludica nazionale forte di quasi 35 mila presenze in due giorni lo scorso weekend.
Si chiama “Ci Vi” (abbreviazione di curriculum vitae, ovviamente), ha come sottotitolo “La terra delle grandi opportunità” e alla fiera di Modena ha fatto furore, per il suo mix di divertimento, giocabilità e adesione alla realtà italiana attuale. Gli autori sono quattro, tutti di professione “più o meno precari” e residenti tra Udine (dove ha sede la casa di produzione, la Apokalypse Inc Games) e Venezia. Andrea-Massimo Valcher, friulano Doc, Edoardo Capaldo esperienza maturata alla Scuola Internazionale di grafica di Venezia, Stefano Calzighetti, milanese ma ormai friulano d’adozione, e Naida De Costa, bellunese trapiantata a Venezia, si sono perfino immortalati sulla copertina del prodotto per far capire meglio le loro intenzioni.
«Data la situazione difficile del lavoro in Italia» spiega Valcher in uno dei rari momenti liberi della due giorni di Modena «ci è sembrata una idea positiva e liberatoria far coincidere la passione di tutti noi per il gioco intelligente con il tema del precariato e della necessità di trovare un lavoro senza prima diventare vecchi».
In “Ci Vi” i giocatori cercheranno di costruirsi una carriera senza collaborare tra loro ma cercando di mettere i bastoni tra le ruote agli altri. Le carriere prevedono il raggiungimento del posto fisso, ma anche il successo alternativo come star del nuovo reality show della tv. Ogni giocatore, da 2 a 6, avrà una carta personaggio - “il candidato” - con una serie di conoscenze, pregi e difetti e, a turni alterni, ciascuno agirà seguendo le sue carte fortuna sfortuna e “magheggio” e ostacolando chi è più avanti di lui. La chiave è ironica, ma con una punta di acidità e di amarezza che rispecchia fedelmente l’Italia di oggi. Così come nel mondo reale non abbiamo voluto dare troppo peso alla fortuna, che se esiste deve essere limitata. Per questo motivo questo gioco, così come gli altri nostri prodotti, non vede l’uso di dadi o di meccanismi che prevedano l’abuso della casualità. Ci sono regole da seguire e modi di comportarsi positivi e negativi, ma poco viene lasciato al “colpo di”. E questo non è altro che la vita riportata sul tavolo da gioco».
A Modena “Ci Vi” è stato uno dei tavoli più gettonati, riuscendo a fare concorrenza perfino alle case da gioco principali. Il colpo di fortuna definitivo potrebbe ora arridere al gruppo di inventori triveneti: dopo i successi riscontrati a Modena e alla fiera internazionale di Essen, dove hanno presentato tre prototipi molto apprezzati, alcune case editrici si sono proposte per rilanciare i loro giochi a livello nazionale. «Per ora però» conclude Valcher «abbiamo un nuovo gioco in programma che verrà diffuso con la forma del finanziamento tramite kickstart on line. È un progetto in linea con le nostre idee ma più complesso dal punto di vista della giocabilità, ma contiamo di riuscire a farlo uscire».
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