Il pane è arte. Padova celebra il gruppo N

Al San Gaetano rievocata la celebre "Mostra del pane" di 50 anni fa
PADOVA. Gli artisti del Gruppo N (Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi, Manfredo Massironi) furono indiscussi protagonisti dell'arte "Programmata e Cinetica", ma il loro esordio come gruppo fu in stile neo-dada. L’11 dicembre 1960 lo studio enne venne inaugurato con la "Mostra chiusa. Nessuno è invitato a intervenire": le persone che arrivarono per visitarla trovarono la porta sbarrata. Per la successiva "Mostra del pane" si unì ai cinque componenti anche Gaetano Pesce che, a quel tempo, assieme alla sua compagna Milena Vettore, frequentava lo studio di via S.Pietro.


Nelle due mostre d’esordio del gruppo padovano prevalse una volontà di provocazione radicale, che intendeva mettere in discussione l’opera d’arte e la figura dell’artista, consacrati all’ideale del bello, ad un consumo elitario e al destino di merce. Per la "Mostra del Pane" immaginarono che l’artista espositore fosse Giovanni Zorzon, un fantomatico panettiere che, in una sede deputata alla ricerca artistica, presentava il pane di sua normale produzione come fosse opera d’arte, ovviamente in mostra per un solo giorno per esigenze di conservazione.


L’arte "ordinaria" del pane comune, usata allora per contestare il mito dell’opera d’arte e il protagonismo dell’artista, diventa oggi pretesto per riflettere sull’arte contemporanea. Nella rotonda del Centro Culturale Altinate è stato così allestito uno spazio aperto, con alcune gigantografie della mostra originale, e una tavola di distribuzione di pane gestita dal Gruppo Provinciale panificatori dell'Ascom di Padova. L'omaggio della città del Santo a un gruppo di amici che rivoluzionò la scena artistica italiana.

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