In 10 mila per salutare Frizzi funerali oggi in diretta Rai

ROMA. «Uno di noi», «un gentiluomo», «un uomo unico», «un pilastro della tv elegante», «quasi uno di famiglia», «la sua forza era il sorriso sincero». Sono solo alcune delle frasi con le quali gente comune e protagonisti della politica e dello spettacolo, amici, colleghi e ammiratori, hanno ricordato Fabrizio Frizzi, ieri alla camera ardente allestita in Rai a Viale Mazzini. Un flusso ininterrotto di persone, oltre 10 mila, dalle 10 alle 19 (la chiusura è stata prorogata di un’ora) tutti lì in fila per un ultimo omaggio al popolare conduttore, scomparso nella notte fra domenica e lunedì.
Una teoria infinita di persone è sfilata davanti al feretro nella sala degli Arazzi, dove Frizzi è stato protagonista nella sua carriera di decine di conferenza stampa. Fino all’ultimo sono rimasti con lui la moglie Carlotta e il fratello Fabio, ai quali è rimasto a lungo vicino anche il direttore generale della Rai Mario Orfeo. I funerali saranno trasmessi oggi alle 12 in diretta da Rai1 dalla Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo. Era in fila, dalle 6 di questa mattina, Vincenzo 48 anni, con in mano una grande foto che lo ritrae, bambino, accanto al presentatore, giovanissimo: «Sono cresciuto a pane e Frizzi, tra “Il barattolo” e “Tandem” - ha detto - e non l'ho mai considerato un personaggio famoso, era uno di noi». Nel pomeriggio, in fila si è messa anche la sindaca di Roma Virginia Raggi, che ha aspettato con le altre persone il suo turno. Tra le decine di volti noti, Paolo Gentiloni Raffaella Carrà, Renzo Arbore, Pippo Baudo, Rita Dalla Chiesa, Giancarlo Magalli, Gianni Letta, Rosario e Beppe Fiorello, Bruno Vespa, Massimo Giletti, Cristina Parodi, Flavio Insinna, Alba Parietti, Giorgio Gori, Walter Veltroni, Enrico Mentana, Amadeus, Marisa Laurito, Maurizio Gasparri, Gigi Marzullo, Franca Leosini, Alessandro Haber, Elisa Isoardi (arrivata portando una rosa bianca), i consiglieri Rai, da Arturo Diaconale a Carlo Freccero, Paola Perego, Luca di Montezemolo, Giovanni Malagò, Stefania Craxi, Marco Liorni. «Con Fabrizio c’era un feeling particolare e un'ammirazione da parte mia che credo fosse reciproca» ha detto Raffaella Carrà «un modo di fare la televisione, il suo, che alcuni critici, sbagliando, chiamano buonista. In realtà no, è una televisione elegante, rispettosa, affettuosa, sorridente, una tv che si sta spegnendo piano piano». Renzo Arbore ha invece sottolineato che «la potenza di Fabrizio era il suo sorriso. Noi i sorrisi li facciamo professionalmente, il suo invece era sincero, non solo per il pubblico a casa ma anche quando si incontrava. Era un invito all’amicizia, alla bontà, alla simpatia reciproca, alla stima con tutti». Per Gentiloni «tanta gente in fila conferma che era una bella persona, apprezzata per la sua umanità, la sua capacità professionale, per la sua gentilezza e cortesia, per la sua modestia».
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