In un filmato la storia che non c’era

Una pellicola girata dai tedeschi a Battaglia Terme 70 anni fa in un clima inedito di amicizia
Un filmato amatoriale di notevole valenza storica che interroga e sconcerta. Realizzato da un medico tedesco settant’anni fa e conservato per decenni in frigorifero da Home Movies, è stato pubblicato sul sito di “Repubblica” (R.it). Si tratta di una pellicola Agfa Isopan 8 millimetri in bianco e nero, girata con una cinepresa di marca tedesca, che mostra soldati tedeschi e ufficiali della Wehrmacht sorridenti mentre conversano serenamente con civili italiani, suore, donne e bambini a Battaglia Terme sullo sfondo dei Colli Euganei. Immagini realizzate a Villa Emo Selvatico che nel ’44 e ’45 ospitava gli ufficiali del comando tedeschi e all’ex stabilimento Inps (allora Infps) dove era stato attrezzato un ospedale militare. Le bobine arrivate non si sa come al deposito di un laboratorio romano per sviluppo e stampa, lì sono rimaste per settant’anni, mai sviluppate fino alla chiusura delle attività belliche e poi conservate nel frigorifero di un dipendente. Sulle scatole che le contenevano era indicata a penna la data di scadenza (aprile 1946) e un nome, probabilmente quello dell’operatore che le realizzò (dottor Tomuschat).


Il dipendente-custode ha avuto la buon idea di consegnarle a Home Movies, l’istituzione culturale bolognese che raccoglie, conserva e recupera il cinema amatoriale privato. Movies le ha sviluppate con la collaborazione di Punto Group di Milano e Found Photos e poi recuperate digitalmente dal laboratorio La Camera Ottica di Gorizia.


Le immagini mostrano paesaggi collinari, militari rilassati, fiaschi di vino, qualche esercitazione ma soprattutto donne serene, mamme con bambini, suore e ragazze sorridenti. Il sonoro non c’è, ma le immagini comunque “parlano” e raccontano una realtà per certi versi inedita, grazie alla tenacia con cui i curatori di Home Movies (Paolo Simoni, Marco Santi, Elena Pirazzoli, Alessandro Faccioli dell’Università di Padova e Luisa Cigonetti dell’Istituto Parri) hanno cercato i luoghi, arrivando a consultare storici come Carlo Gentile dell’Università di Colonia, in grado di riconoscerli.


Chi girò quel filmato forse immaginava, forse sperava ancora in un’altra possibile storia, in un’altra possibile relazione umana. Era in fondo un medico che teneva per mano i bambini malati o feriti. Questi video restano segmenti di uno sguardo non innocente per definizione. Lo sguardo del conquistatore su un paese conquistato e massacrato dai bombardamenti. Impossibile non pensare che nello stesso periodo, poco distante dalla rilassata familiarità documentata a Battaglia Terme, altri soldati dello stesso esercito massacravano civili, donne e bambini. Impossibile non guardare questi fotogrammi in bianco e nero, spesso sfuocati, senza pensare alla stridente contraddizione fra la storia e l’umanità.
(g.b.)


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