In viaggio nel Veneto con gli scrittori

Non poteva che essere Sergio Frigo a scrivere questo libro: perché è un grande lettore, perché come giornalista si occupa da molti anni della cultura veneta, soprattutto perché ha percorso e raccontato il Veneto, conservando sempre uno sguardo curioso e la voglia di capire gli altri. “I luoghi degli scrittori veneti” (Mazzanti libri, pp 346, 20 euro) non è solo un libro, o una guida se si vuole; è anche un progetto di valorizzazione del territorio, è anche un modo per provare a uscire da una narrazione della cultura veneta avvertita sempre come minoritaria, marginalizzata, provinciale. E invece Sergio Frigo è esplicito: se si potesse calcolare un Pil letterario, il Veneto scoprirebbe che il suo è più alto di quello economico; se si trasferisse il concetto dei distretti produttivi a quelli letterari, si scoprirebbe che luoghi come l’Altopiano d’Asiago, i Colli Euganei, l’area del trevigiano, la stessa Valpolicella hanno un indice di produttività altissimo, per la frequenza con cui sono stati raccontati, hanno dato i natali o hanno ospitato scrittori. Senza contare ovviamente Venezia, che ha letterariamente dimensione internazionali pari a città ben più grandi; o anche la piccola Vicenza, che in un arco temporale ridotto ha prodotto una serie di grandi scrittori.
Ma aldilà dei paragoni con l’economia, il libro di Sergio Frigo (che verrà presentato in Municipio a Padova il 6 aprile alle 18 da Antonia Arslan) si propone come un doppio viaggio. Il primo è quello nella letteratura veneta degli ultimi 150 anni; il secondo è quello nei luoghi che gli scrittori veneti hanno eletto a protagonisti dei loro libri. Frigo identifica provincia per provincia più di duecento scrittori nell’arco di 150 anni. Il suo non è un catalogo completo, perché non è questo l’intento. Il numero serve soprattutto a ricordare che la letteratura veneta ha un passato e un presente, non è composta da un pugno di prime donne, ma da un tessuto esteso, variegato, in cui c’è posto per scelte diversissime tra loro. Si parte da Ippolito Nievo e si arriva ai contemporanei, ai molti viventi, anche giovani, che hanno raccolto il testimone. Un mare vastissimo, quindi, e la prima difficoltà per l’autore, coadiuvato da Tiziana Agostini, Alessandra Bordin, Nicoletta Canazza, Sara Luchetta e Isabella Panfido, è stata quella di operare delle scelte. “I luoghi degli scrittori veneti” si concentra infatti su 27 scrittori, per ognuno dei quali sono individuati una serie di luoghi, che sono protagonisti delle loro opere. Sergio Frigo scende nel dettaglio: racconta vite, individua brani di romanzi che fotografano un luogo, li contestualizza nelle opere con un taglio che, per quanto sia documentario, racchiude anche suggestioni critiche. Come ha sempre fatto da giornalista, Frigo non si sovrappone agli autori, li fa parlare attraverso la loro scrittura e però suggerisce, con le sue scelte, legami, parentele, filoni, insomma scrive una guida che è turistica, ma non è solo turistica. Del resto per molti scrittori veneti, da Mario Rigoni Stern a Zanzotto, da Comisso a Meneghello il paesaggio veneto è stato sempre fondamentale, quasi una condizione etica del loro raccontare. Ma questo non è meno vero per gli scrittori contemporanei, da Vitaliano Trevisan a Tiziano Scarpa, da Fulvio Ervas a Massimo Carlotto, che in fondo ereditano la coscienza ecologica del territorio, sia pur in modalità narrative totalmente difformi. Nella guida di Frigo si trovano la Padova di Camon e la Vicenza di Parise, le Alpi di Buzzati e la Valpolicella di Salgari, trasfigurata nel delta del Gange. E poi i padri nobili come Ippolito Nievo e Fogazzaro, i poeti come Diego Valeri e Fernando Bandini, gli irregolari come Alberto Ongaro e Natalino Balasso. Insomma un repertorio ricchissimo che rimanda anche oltre la dimensione del libro. Perché altri materiali sono in YouTube, in Facebook e il tutto diventerà prossimamente anche una app gratuita, che faciliterà i viaggi sulle orme di questi scrittori: il turismo letterario, si sa, è oggi in grande ascesa, è uno sei settori trainanti. Booking ha calcolato che il 31% dei turisti mondiali viaggia sulle orme di film, di serie tv, di libri. E allora – questa la scommessa di Frigo – perché non provarci col Veneto che ha potenzialità immense, perché non scommettere su turisti che portino nello zaino questo libro, che trasforma in esperienza più ricca il piacere di guardare?
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