Isabella e l’intimità psichica tra Freddy, Debora e Manuela

di ADINA AGUGIARO
Uno sguardo azzurro penetrante, che pare in attesa d’una risposta: è quello che dalla stampa lancia Isabella Noventa, la protagonista padovana d’uno degli efferati delitti che da qualche settimana turbano la pubblica opinione italiana.
Come se a tutto quel parlare dei media su di lei; alle ipotesi sull’assassinio, che vanno dall’amore alla gelosia, dagli interessi economici ai ricatti affettivi i suoi occhi rispondessero con un silenzio interlocutorio, pronto a cogliere l’esito finale di tanto dibattere. Le accuse verranno confermate? Verranno chiariti i moventi?
Accertate le responsabilità? Mentre il suo corpo ancora non si trova e la ricerca sul fiume ha provocato la morte ingiusta d’un sommozzatore, ci chiediamo se le dinamiche del delitto verranno sgombrate da ogni ombra. Perché qui non di una sola storia si tratta, ma di più storie. Nelle quali sentimenti forti ed ambigui s’incontrano e scontrano con interessi opachi.
Passati inconfessabili riemergono svelandosi ancora presenti. Il trio dei carnefici si compone e scompone giorno dopo giorno, come pedine sulla scacchiera. Se non ci sarà mai scacco al re a chiudere la partita, è perché le esistenze di Freddy, Debora e Manuela non hanno confini netti. C’è intimità psichica tra esseri che vibrano per lo stesso oggetto d’amore e che, per l’intensità del sentimento, nello stesso momento odiano. Una collusione mortale tra chi deve pagare – ancora non sappiamo per cosa – e chi si assume il compito di regolare i conti. Dei tre, l’uomo pare il più debole ed influenzabile, la sorella e l’amante le più risolute e concrete. Come poi la vittima interagisse con ciascuno di loro non sappiamo.
Come non sappiamo quantificare il peso sull’omicidio di Isabella delle motivazioni personali di ciascun carnefice rispetto al persecutorio pensiero unico che s’era impossessato del piccolo gruppo. I dati raccolti dalle indagini ci permettono di seguire il corso degli eventi come raccontati dai tre, dando un senso alle foto scattate dalle telecamere nei giorni successivi alla scomparsa della vittima. Le indagini sullo stato patrimoniale di Freddy stanno creando ipotesi investigative sempre più plausibili, seppur inquietanti. Nutriamo perciò fiducia che alla fine i resti di Isabella verranno ritrovati e il caso giudiziario risolto.
Eppure… Eppure il disagio che questa storia ci provoca non si acquieta all’idea che giustizia sarà fatta ed i colpevoli puniti. La verità non sarà del tutto pacificante. Troppo pervasiva l’ansia, troppi i sentimenti sbandierati senza pudore, troppo accaniti i silenzi; troppo macabra la messinscena dopo il delitto, su cui pare posarsi dai media lo sguardo interrogativo di Isabella. Anche venisse dato scacco al re, le pedine di questo gioco arriveranno mai a chiudere i conti con se stessi? A chiedersi: a quale momento della nostra follia a tre saremmo potuti fermarci per risparmiare la vita a questa donna?
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