«Ispirati dalla magia del bosco del Montello Qui sono nate alcune canzoni dell’album»

intervista
Nuovo album e nuovo tour per i Tre Allegri Ragazzi Morti. Con doppia tappa in Veneto: domani al CSO Pedro di Padova e il 29 marzo al New Age di Roncade (Treviso). A raccontare la nuova avventura è Davide Toffolo, frontman della band.
Cos’ha fatto in questi tre anni?
«Mi sono dato parecchio da fare: ho fatto un viaggio in Sud America, mi sono dedicato alla Cumbia e ho pubblicato il libro “Il cammino della Cumbia”».
Esperienze confluite in “Sindacato dei sogni”?
«No, perché era un mondo che avevamo già indagato nel disco precedente. In questo nuovo lavoro registriamo le tante collaborazioni che ho realizzato negli ultimi anni con artisti provenienti da tutto il mondo».
A livello di sonorità – piuttosto minimaliste – questo disco sembra un ritorno al passato.
«Perché si è sviluppato grazie all’incontro musicale con Luca ed Enrico. Abbiamo fatto come si faceva una volta: entrando in studio di registrazione e suonando quello che avevamo in testa. È un modo diretto di fare musica, che quasi non esiste più. Ormai l’idea di “gruppo” come “super identità” è scomparsa dall’immaginario collettivo. Noi ci tenevamo molto, perché quello dei Tre Allegri Ragazzi Morti è il progetto più importante della nostra vita».
Le novità, invece?
«Intanto, una visione psichedelica. Alcune canzoni sono dilatate. E poi l’utilizzo di strumenti come il sax, il flauto traverso e alcuni tipi di synth. Ogni volta che “chiudi” un disco, non sai mai se riavrai l’ispirazione ancora. Ogni album è un viaggio nuovo, che si affronta in modo diverso e con compagni diversi. È un’avventura collettiva fatta di molteplici elementi».
In origine il disco avrebbe dovuto chiamarsi “Classic” . Mi spiega l’evoluzione a “Sindacato dei sogni”?
«“Classic” era un titolo di lavorazione, per sottolineare che la base del disco era l’incontro tra noi tre musicisti. Poi abbiamo continuato a lavorare e l’album ha assunto connotati più definiti. Il titolo è la traduzione di The Dream Syndicate: il nome di un gruppo americano. Ma il termine “sindacato” ha un significato diverso in inglese e in italiano. Per noi è un’entità superiore che difende un gruppo di persone. Noi difendiamo chi ancora riesce a sognare una realtà diversa da quella vera. Perché per noi il motore della musica è il cambiamento della società e delle relazioni tra le persone».
Avete registrato a Volpago del Montello. Come è stato?
«Nonostante siamo di Pordenone, quindi relativamente vicini al Montello, è stata una bellissima sorpresa, capace di andare persino oltre il Prosecco. Abbiamo registrato nello studio di Matt Bordin: un luogo magico, immerso in un bosco. Alcune canzoni sono nate proprio lì, cosa che accade sempre più raramente. Perché era uno studio con un suo suono, molto psichedelico. Fino a qualche mese fa, associavo il Montello solo ai Mondiali di ciclismo, mentre ora è un luogo meraviglioso dove incidere un disco in una modalità “naturale”».
Come sarà il concerto di Padova: cosa ci anticipa?
«Memorabile. Abbiamo una voglia incredibile di suonare i pezzi nuovi, alternati agli altri brani del nostro repertorio. Ci precederà un gruppo di giovanissimi: i Pissed Lane. Sono come eravamo noi nel 1994». –
Laura Berlinghieri
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova