Jessica il sabato sera balla con suor Cristina E Vittorio Veneto tifa per lei davanti alla tivù

De Bona è una dei tre maestri veneti del programma di Milly Carlucci. Gli altri sono Lucrezia Lando e Samuel Peron
30/03/2019 Roma. Rai, prima puntata della trasmissione televisiva Ballando con le Stelle, nella foto suor Cristina con Stefano Oradei e le due ballerine supporter Giulia Antonelli e Jessica De Bona
30/03/2019 Roma. Rai, prima puntata della trasmissione televisiva Ballando con le Stelle, nella foto suor Cristina con Stefano Oradei e le due ballerine supporter Giulia Antonelli e Jessica De Bona



Hanno il ritmo nel sangue, la musica nel cuore e, grazie al loro talento sulla pista da ballo, sono volti familiari per gli italiani. Lucrezia, Jessica e Samuel sono i ballerini veneti che ogni sabato sera partecipano a “Ballando con le stelle”, il programma condotto da Milly Carlucci su Rai 1.

chi sono

Lucrezia Lando, nata a Bassano del Grappa nel 1997, si è innamorata della danza grazie a mamma e papà; ha collezionato competizioni, podi, nazionali e internazionali, partecipando anche agli Open Latin, fino al Campionato mondiale di ballo under 21. Jessica de Bona è di Vittorio Veneto, ha 24 anni e balla da quando ne aveva 4; viene da una famiglia di ballerini, gestisce con mamma e papà la scuola di ballo Frenesy; è stata campionessa italiana e mondiale under 21 nel ballo latino americano. Infine Samuel Peron, classe 1982, di Marostica, veterano della trasmissione con 14 edizioni. Danza anche lui da quando aveva 4 anni, è esperto di liscio, standard, latino-americano, funky, danza contemporanea e moderna. Lucrezia ha ballato, finché non li hanno eliminati, con i modelli portoghesi Kevin e Jonathan Sampaio; Jessica punta dritta alla finale con suor Cristina, novità di questa stagione, e Samuel spera nel ripescaggio con la giornalista del Tg2 Marzia Roncacci.

i giudici

Fra loro nessuna competizione, del resto l'unica in grado di giudicarli è Carolyn Smith: «tutti gli altri hanno opinioni», taglia corto Samuel. «L'unica competizione che conosco è con me stesso», attacca, «È una gara televisiva, un tritacarne che chiede di osare. I giurati a volte vanno sul personale, a loro dico: mettete le mie scarpe e iniziate a ballare». Samuel deve questa spavalderia anche alla danza: «Ero un bambino molto timido e i miei genitori, appassionati di ballo, mi hanno lanciato in pista. Io che mi attaccavo alle gambe dei miei, presto sono stato contagiato da questa passione. Nonostante il pregiudizio di essere maschio e ballerino, come se tutti i bambini dovessero fare calcio. Oggi per fortuna la società, anche la tv e i social, offrono un modello diverso di danza al maschile. Per fortuna perché le discipline sportive ed artistiche sono educative e i ragazzi di oggi ne hanno più bisogno che mai». Lo dice da dottore in Scienze motorie: «Ho cominciato proprio all’Università di Padova», rivela, «per poi completare gli studi a Roma». Samuel ha anche aperto qualche parentesi eclettica: prima attore, poi scrittore, ma il futuro è sempre nel ballo: «Ho una scuola a Messina, insegnare e trasmettere quello che per me è stato un percorso formativo è bello. I ragazzi hanno bisogno di ballare per vivere la gioia».

la competizione

Ballando è una competizione «decisamente più leggera», anche per Lucrezia. «Mi sto mettendo alla prova come insegnante e coreografa. Quello che fa la differenza è la telecamera che è lo specchio della persona: riflette quello che sei e mi sta aiutando a conoscermi meglio». Il successo lo vive con una genuina umiltà: «Ancora oggi quando mi chiedono un autografo o una foto, mi giro per vedere se parlano con me. Non mi pare ancora vero di essere a Ballando: io che sono una fan fin da piccolissima». E la vita privata? «Resta privata», risponde, «sono riservata e voglio restare tale. Con i paparazzi scherzo, mi metto in posa. In tutte le situazioni ci vogliono i modi giusti, garbo e gentilezza premiano sempre». Per Jessica un intero paese, Vittorio Veneto, è appiccicato allo schermo al sabato sera. In particolare mamma Silvana Dei Tost, giudice nazionale di ballo e papà Mirko de Bona, membro della Federazione nazionale. Lei nel 2014 era a Parigi, alla semifinale dei Campionato del mondo di latino-americano e per Vittorio Veneto era già una star. «Sento l'affetto e il calore della mia terra», racconta, «e il loro tifo è straordinario». —



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