La forza della natura sbarca in laguna

Dopo le “mani”, da sabato Ca’ Sagredo ospita una nuova opera di Lorenzo Quinn

Lorenzo Quinn porta “La Forza della Natura” a Venezia.

Dopo il grandissimo successo di “Support”, sabato alle 18 nel plateatico di Ca’ Sagredo e nella Terrazza sul Canal Grande, l’artista inaugurerà una nuova scultura che resterà esposta durante il periodo della Biennale Architettura.

“La Forza della Natura” è un’altra opera ispirata al problema dei cambiamenti climatici: l’artista, rimasto impressionato dai disastri ambientali che hanno colpito la terra negli ultimi anni - e in particolare le catastrofi naturali in Thailandia e l’uragano Katrina che ha spazzato il sud degli Stati Uniti una dozzina di anni fa - ha deciso di dedicare una statua a Madre Natura così come gli antichi dedicavano statue agli dei nel tentativo di placare la loro rabbia.

L’italoamericano, figlio dell’attore Anthony Quinn e di Jolanda Addolori, ha raffigurato una donna che fa ruotare una sfera attorno a sé, sospesa in quell’equilibrio fisico dato dalla forza centrifuga: in questo modo riesce a rendere plasticamente l’idea di una forza travolgente, come una tempesta, in un bilanciamento che contrappone e affianca allo stesso tempo le ordinate leggi della fisica.

Le versioni di “La Forza della Natura”, che si differenziano in alcuni particolari le une dalle altre, ad oggi sono state esposte in tutto il mondo tra cui l’Inghilterra, gli Stati Uniti, Monaco e Singapore: a Venezia la scultura verrà posizionata nella Terrazza sul Canal Grande.

Quinn si era fatto conoscere e apprezzare a Venezia - e nel resto d’Italia - lo scorso anno con l’esposizione di “Support” arrivata in laguna in occasione della 57esima Biennale di Arte “Viva Arte Viva”.

L’opera aveva da subito attirato l’attenzione di tutti e non solo per le dimensioni e il soggetto: due mani gigantesche - di nove metri ciascuna - poste in Canal Grande a simbolico sostegno di Ca’ Sagredo, un’installazione monumentale che richiamava a sua volta l’attenzione sulle problematiche legate al cambiamento del clima, per “supportare” il nostro pianeta e le sue bellezze. L’artista, ora ha deciso di donarle alla città, ringraziando tutti quelli che lo avevano «supportato».

Ora le celeberrime “mani” sono nel suo studio in Spagna, ma presto - dopo essere state sistemate - torneranno a Venezia in una sede ancora da definire, a scelta tra Arsenale, isola di San Servolo o a Ca’ Pesaro.

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