Leggenda Santana A Padova suona la storia del rock

Venerdì all’Arena Live l’esibizione dell’eroe di Woodstock Con la sua chitarra ha dato vita a ritmi iconici

PADOVA. La leggendaria chitarra di Carlos Santana sarà protagonista di un suggestivo concerto sotto le stelle all’Arena Live del Gran Teatro Geox a Padova, venerdì alle 21.30. L’eroe del Festival di Woodstock, nato 71 anni fa in Messico, porterà nella città del Santo una delle tre date italiane del suo “Divination Tour 2018” che lo vedranno esibirsi anche stasera all’Ippodromo di San Siro a Milano e all’Arena della Regina a Cattolica, domenica. Eseguirà i suoi brani storici accanto ai brani del suo ultimo album “Power of Peace”.

Santana è uno dei chitarristi più importanti della storia del rock, grazie anche al suo sound iconico e immediatamente riconoscibile. La sua creatività lo ha sempre portato a cercare nuovi sviluppi nel suo lungo percorso musicale, durato ben 50 anni. Partito con un’originale commistione di rock, blues e musica latinoamericana, con il tempo si è spostato verso il jazz e la fusion, per poi approdare a un pop di facile ascolto, più apprezzato dal pubblico che dalla critica.

L’artista, che a Padova si esibirà con la formazione attuale della sua storica band, i Santana raggiunse il successo planetario grazie alla sua spettacolare esibizione al Festival di Woodstock del 1969, che girò il mondo grazie ai dischi e al documentario. All’epoca aveva solo 22 anni e non aveva ancora pubblicato un disco. Il suo primo album “Santana” lo portò subito in cima a tutte le classifiche. Poi, ebbe modo di consolidare il suo successo con due album fondamentali e come “Abraxas” e Santana III”. Una volta raggiunto il successo con una formula fatta di rock e ritmi latini decise che era ora di cambiare. Quindi, passò alla fusion di “Caravanserai” per poi proseguire nel 1972 con l’omaggio a John Coltrane, “Love, Devotion, Surrender”, in coppia con John McLaughlin, chitarrista della svolta elettrica di Miles Davis. Grazie a McLaughlin divenne discepolo del guru hindu Sri Chinmoy, prendendo il nome di Devadip: lanterna, occhio di Dio. Poi continuò la svolta jazz con dischi, come “Welcome” e “Illuminations” con Alice Coltrane, alienandosi così una parte del pubblico, abituato ad una musica più comunicativa. A quel punto Santana tirò fuori un asso dalla manica, pubblicando “Amigos”, reso famoso dal singolo “Europa”, con cui riuscì a realizzare un disco raffinato e nel contempo più accessibile dei suoi album immediatamente precedenti. Sulla stessa linea seguì il doppio album “Moonflower”. Negli anni Ottanta fece ritorno alle radici del rhythm & blues e del rock ‘n’ roll e dopo due indimenticabili date di cui fu protagonista insieme a Bob Dylan all’Arena di Verona, il 28 ed il 29 maggio 1984, l’anno successivo si esibì sul palco del Jfk Stadium di Philadelphia nell’ambito del Live Aid che fu trasmesso in diretta mondiale.

Paradossalmente, dopo tanta musica raffinata, il grande successo di vendite lo ritrovò con il suo disco meno interessante: “Supernatural” del 1999, 25 milioni di copie. I suoi concerti però non hanno mai perso il loro appeal, come l’esibizione del 2015 all’Arena di Verona. L’artista, che ha venduto 100 milioni di dischi e si è esibito per oltre 100 milioni di spettatori in giro per il mondo, continua a essere protagonista di live di grande interesse in cui la parte del leone la fa il repertorio dei suoi primi dischi. Tra i suoi brani più amati ci sono “Evil Ways”, la storica versione di “Oye Como Va” di Tito Puente, il classico rifacimento di “Black Magic Woman” di Peter Green, “Soul Sacrifice”, “Samba Pa Ti” ed “Europa”.

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