Liam Gallagher in concerto il 15 novembre a Conegliano

CONEGLIANO. La voce va e viene, ma mai come nell’ultimo anno l’ugola di Liam Gallagher si è probabilmente riassestata sui livelli che i fan orfani degli Oasis non ricordavano da quasi un ventennio. Dopo l’uscita del suo primo disco da solista nel 2017, il passaggio al Gran Teatro Geox di Padova poco più di un mese fa e una serie ulteriore di date sparse in tutto il mondo (con un’ulteriore propaggine italiana nella partecipazione agli I-Days milanesi il 21 giugno prossimo), il frontman più genuinamente maleducato del rock inglese tornerà in Veneto il 15 novembre, per una serata esclusiva nel Nordest alla Zoppas Arena di Conegliano.
“As You Were”, l’esordio discografico in solitaria dato alle stampe a ottobre, ha ottenuto ottimi riscontri di vendita e anche un buon apprezzamento di critica, generalmente; un reale successo, se si considera soprattutto che dopo lo scioglimento di una delle band di punta degli anni Novanta, con la carriera del fratello Noel in rampa di lancio e il suo contemporaneo fallimento nel progetto Beady Eye (degli Oasis annacquati), le premesse non erano tutto sommato delle migliori. «Senza la penna di Noel, Liam non vale niente», si è detto infinite volte: profezia errata. Il più giovane dei Gallagher ha saputo pazientare, assestando il colpo al momento giusto: “As You Were” non ha scritto nulla di nuovo sul pentagramma della storia del rock, ma almeno ha saputo farsi valere con quella dose di passione fondamentale, carburata da una percepibile voglia di rimettersi in gioco presente nelle vene di Liam. Un mix capace di fare centro: tra i brani dell’album, per la maggior parte scritti da e con un team di produttori di gran livello, le solite amate incursioni nei territori del nume tutelare John Lennon (“Paper Crown”), i numeri più radiofonici e laccati (“Wall of Glass” e “For What It’s Worth”) e un paio di gemme come la notturna “Chinatown” e “I’ve All I Need”, quest’ultima composta dallo stesso “Our Kid” dopo un incontro con Yoko Ono. Niente di particolarmente originale, musicalmente parlando: ma la nuova avventura sonora della “scimmia con il parka” (per gentile concessione dell’amato-odiato fratellone) brilla proprio laddove manca quel plus di genialità in fase compositiva, vivendo totalmente dell’entusiasmo e di quella capacità interpretativa che il pur più dotato fratello non possiede nemmeno lontanamente. Proprio per questo, i tanti supporter degli Oasis sanno come stanno le cose: l’alchimia della band di Manchester era il frutto del bilanciamento perfetto tra le composizioni di Noel e la stoffa da uomo di palcoscenico di Liam. Che, ciondolante, con gli occhiali da sole, le mani dietro la schiena e nessuna concessione ai vezzi da palco, ha ancora quella facoltà di calamitare vecchi e nuovi adepti nel nome del neverending brit rock: “mad fer it”, anno 2018.
Biglietti in vendita dalle 10 di venerdì sul circuito Ticketone.
Tommaso Miele
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