Lo “Sconcerto” di Elio «Musica e arte ci mostrano come affrontare la vita»

PADOVAUn po’ di “Sconcerto” il pubblico del Verdi lo proverà in queste serate (fino a Domenica), che vedranno in scena l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Elio. Che sarà protagonista,...

PADOVA

Un po’ di “Sconcerto” il pubblico del Verdi lo proverà in queste serate (fino a Domenica), che vedranno in scena l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Elio. Che sarà protagonista, insieme alla stessa Orchestra, di “Sconcerto” appunto, opera teatrale e musicale, scritta da Franco Marcoaldi per le parole e da Giorgio Battistelli per la musica. In realtà il buon Elio sara un direttore finto, perché quello vero sarà, poco sotto di lui ed invisibile al pubblico, Marco Angius. «Di questi tempi si usa» dice Elio «c’è sempre uno che dirige davvero e uno che fa finta». E ogni riferimento al governo è del tutto casuale. Elio è dunque, nello spettacolo, un direttore d’orchestra che non vuole dirigere, perché è in crisi, mentre l’orchestra vuole essere diretta per suonare Brahms. «La musica di Battistelli» racconta Angius «si innesta su quella di Brahms, così il pubblico avverte la presenza di una tradizione, ma anche la contemporaneità degli inserti che in qualche modo la disgregano». E nel frattempo Elio nelle vesti di direttore, con di spalla Mangoni, architetto e artista che ha più volte collaborato con “Elio e le storie tese”, si rivolge al pubblico cercando risposte al suo disagio, alla sua crisi, al suo rifiuto di dirigere. «Non ho fatto nessuno sforzo ad accettare» dice Elio «perché condivido pressoché tutto quello che dico sul palco, soprattutto l’affermazione sulla capacità della musica, dell’arte di mostrarci un modo per affrontare la vita». E non tace il brivido di dirigere l’orchestra: «In realtà dirigiamo in due» scherza «ma quando è in dubbio l’orchestra guarda me». Ma non scherza sul fascino acustico del Verdi: «Il posto della musica è nei teatri all’italiana» dice «l’unica cosa all’italiana che viene vista in modo positivo in tutto il mondo». “Sconcerto” nasce in questa edizione dalla voglia dello Stabile e dell’Opv di collaborare come imprese culturali venete, all’insegna di un intreccio fra le altri che avrà presto altre repliche. —

Nicolò Menniti-Ippolito

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