Morto Stefani, pittore del Montello

Aveva 88 anni. Poeta e critico, era un grande conoscitore del Canova

MONTEBELLUNA. Si è spento ieri, all’età di 88 anni, Ottorino Stefani, uno dei maggiori esponenti dell’arte e della cultura non solo montebellunese. Pittore, poeta, studioso dell’arte, critico, era uno dei più importanti esperti del Canova. Volpaghese di origini - e proprio qui aveva tenuto una delle sue ultime esposizioni antologiche - classe 1928, Ottorino Stefanio aveva iniziato i suoi studi nel 1945 al Liceo Artistico di Venezia. Aveva frequentato poi l’Accademia delle Belle Arti e la Facoltà di Architettura di Venezia, dove si era appassionato alle lezioni di Bruno Zevi e Carlo Scarpa. Si era dedicato quindi all’insegnamento di disegno e storia dell’arte alle magistrali a Montebelluna per una trentina di anni. La sua fame di sapere lo aveva anche portato nel 1978 a laurearsi in Lettere con una tesi interdisciplinare sul Canova.

Pittore del Montello era stato definito e dall’amata collina avevano preso spunto tante sue opere pittoriche, a cui poi si sono aggiunti altri temi a cominciare dalle maternità, sempre caratterizzaste da un accentuato colorismo come nella tradizione veneta. Sue opere si trovano anche in alcune chiese del Trevigiano. Oltre che pittore era anche poeta - al suo attivo ci sono alcune pubblicazioni - come era anche un acuto critico; le sue ricerche su Antonio Canova hanno fatto scuola e “La poetica e l'arte del Canova”, “I rilievi del Canova”, “Canova pittore”, “Antonio Canova. La statuaria” e “I disegni di Antonio Canova”, costituiscono oggi dei testi fondamentali per chi vuole approfondire la conoscenza dello scultore neoclassico. Intensa era stata la sua attività pittorica, che lo aveva portato a esporre un po’ in tutto il Veneto, a Milano, a Bologna, a Stoccarda, a Mannheim, per citarne alcune. Di lui hanno scritto i maggiori critici d’arte italiani, da Vittorio Sgarbi a Marco Goldin, da Carlo Munari a Giuseppe Marchiori. Stretta era poi stata la sua amicizia con Andrea Zanzotto, con cui si ritrovava in passato a parlare di letteratura, cultura, società. Così di lui aveva scritto Vittorio Sgarbi: «Storico dell’arte, profondo conoscitore delle sue terre, Ottorino Stefani ha scritto fondamentali studi sul Canova e una serie di raccolte poetiche che hanno vinto prestigiosi premi. Ha scritto anche un saggio “Itinerari autobiografici” in cui è riuscito a mettere in luce alcuni aspetti fondamentali del suo lungo percorso nel campo delle creazioni pittoriche... altra componente rilevante, del lavoro dell’artista, è la felice “immersione” nella tradizione pittorica trevigiana e veneziana».

Ottorino Stefani da un po’ di tempo soffriva di cuore, ma finchè le forze lo hanno retto lo si vedeva in centro al mattino a prendersi i giornali, a passeggiare in corso Mazzini, a scambiare qualche parola con gli amici, sempre con la moglie Alma, compagna inseparabile di tutta la vita. Ultimamente era ricoverato in ospedale e lì ieri il suo cuore si è fermato. La data dei suoi funerali non è stata ancora fissata.

Enzo Favero

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