Nannini: «Ragazzi cercate il vostro sound e poi datevi da fare»

Con “Fenomenale - Il Tour” sarà a Conegliano e Padova «Chi vuole vedermi live può farlo solo a un concerto»

PADOVA. Gianna Nannini porterà il suo “Fenomenale - Il Tour” in Veneto, il 6 aprile alla Zoppas Arena di Conegliano e il 7 alla Kioene Arena di Padova. La cantautrice interpreterà dal vivo i brani del suo ultimo album “Amore gigante” accanto ai suoi più grandi successi. Sarà accompagnata da Davide Tagliapietra (chitarre) e Thomas Festa (chitarre), Will Medini (tastiere, sequenze e programmazioni), Daniel Weber (basso), Moritz Muller (batteria), Isabella Casucci (cori), Annastella Camporeale (cori) e Roberta Montanari (cori).

Nannini, ha pensato se realizzerà un dvd live del tour?

«Lo spettacolo è uno spettacolo per chi è presente, è sprigionare quell’energia rock che non si può registrare per farla diventare un video o dvd live. Chi è presente, è parte di quella vibrazione che lo schermo cancella completamente. Il live è una cosa sacra per me. Raramente ho avuto una band a questo livello, ci vogliono molti anni per poter arrivare a questa soddisfazione musicale. Chi mi vuol vedere live può farlo solo a un concerto».

Ha realizzato l’ultimo disco in un periodo difficile, scrivere aiuta in certi momenti?

«Si, sempre».

Il tema dell’ultimo cd è l’amore libero da conflitti, da dove cominciare per viverlo?

«Ascoltare il testo della canzone “Amore gigante” è terapeutico, soprattutto nel punto in cui dice: liberando dai rimorsi tutte le emozioni».

Francesco Bianconi dei Baustelle le ha regalato “L’ultimo Latin Lover” che sembra un omaggio alla sua “Latin Lover” del 1982.

«A Francesco piaceva il suono e il lavoro fatto ai tempi con il produttore Conny Plank, è stato bello condividere con lui questo mondo».

Per “Amore gigante” oltre ai suoi abituali produttori Will Malone e Alan Moulder ha voluto Michele Canova, come mai?

«Bisogna coinvolgere produttori anche italiani per mandare avanti la nostra musica».

Con “Hitalia” ha sentito la necessità di rileggere in chiave rock le grandi canzoni d’autore italiane.

«La canzone italiana aveva bisogno di un aggiornamento sonoro per allargare i suoi confini. “Hitalia” voleva dare il buon esempio su come si possono realizzare queste canzoni in chiave rock internazionale, che non vuol dire un po’ di rumore sotto la voce ma una partitura vera e propria per archi, chitarre, basso e batteria. Non a caso c’è dentro la sapienza di due produttori come Wil Malone e Alan Moulder».

Realizza dischi a Londra da anni sempre valorizzando l’italianità della sua musica, è stato difficile non lasciarsi influenzare dai modelli inglesi?

«No, non credo di essere mai stata influenzata da artisti del Regno Unito. A mio parere molti artisti inglesi, specialmente a livello vocale, hanno molto da imparare da noi. Quindi, sarà meglio diventare in futuro noi un modello per loro. A me interessa lavorare con ingegneri del suono inglesi perché conosco il loro livello ma solo quando so che sono loro a voler lavorare con me perché interessati a imparare dalla mia cultura».

A Sanremo ha duettato con Claudio Baglioni, che esperienza è stata?

«Ero euforica, Claudio è un grande della musica popolare italiana. Non troverai mai inglesi, per esempio, del suo calibro, con una voce cosi carica di armonici e di note melismatiche».

Quella del melisma è una tecnica, esistente già nella tradizione del canto gregoriano, che consiste nell’emettere con la voce più note sulla vocale di una sillaba. Bersani nel 2013 ha usato “Inno” per la campagna elettorale del Pd, se oggi Renzi volesse usare un suo brano…

«Alle volte un po’ di silenzio è meglio che cantare».

Come ascoltatrice cosa le piace?

«Ascolto molta musica Indie, le frequenze libere di artisti elettronici come gli Apparat e Moderat, la classica di Beethoven, Wagner e Bela Bartok, i Fugazi, Sia e diversi artisti della nuova ondata italiana, come Coez, Frah Quintale e Gazzelle».

Che consiglio darebbe ad un giovane cantautore?

«Di ricercare il proprio sound. Prima viene la voce, poi la musica e il testo, poi l’arrangiamento. Bisogna seguire il proprio istinto nella cultura di appartenenza e farsi il culo».

Biglietti su ticketone.it e nei punti vendita autorizzati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova