Nasce a Venezia il futuro della Siria

Per la Siria sguardi, schizzi, disegni, progetti. Sarà lo Iuav a ridare vita a Damasco e a importanti città come Aleppo, e Palmira. Mentre la guerra è in corso e milioni di profughi cercano via mare e via terra ancore per sopravvivere, lo Iuav si prepara alla ricostruzione mettendo in campo la mostra “Sketch for Syria, un impegno globale per la Siria”. Già 153 architetti di 26 paesi - ma l’iniziativa è in progress - hanno risposto alla call for drawings che l’Università, l’Agenzia Onu Un-Escwa e I-Barbon Shipping & Logistics (sponsor) in collaborazione con gli architetti siriani Nohad Haj Salih e Mohamed Amin Al Ahdab, entrambi laureati allo Iuav, hanno lanciato lo scorso luglio per raccogliere idee per quella terra. Dall’appello alle provocazioni artistiche, alle riflessioni, alle proposte concrete inviate in più lingue, arabo, inglese, italiano.
Nei taccuini disegnati dagli architetti - 53 sono siriani, numerosi vivono all’estero - e distribuiti dallo Iuav c’è speranza di pace. Negli elaborati che ripercorrono vite vissute, viaggi, ipotesi di ricostruzioni emergono forza, energia, futuro: una Siria insanguinata e una Siria prospera; un’immagine drammatica, una mamma e un neonato avvolti in una coperta, e una scritta “Stop the war”. In un schizzo è disegnato il Mediterraneo: in una pagina uno yacht con due turisti esposti al sole, nell’altra un barcone carico di profughi. Tra i lavori spicca quello di Álvaro Siza.
Al progetto partecipano anche docenti della Facoltà di Architettura. Alcuni: il direttore della Scuola di dottorato Benno Albrecht, Aldo Aymonino, Fabrizio Gay, Armando Dal Fabbro, Carlo Magnani. E con “The ruins of Syria” il rettore Alberto Ferlenga che ha visitato quella terra quattro volte. Oggi osserva: «Questo impegno di ricostruzione delle grandi città siriane ce l’hanno chiesto le Nazioni Unite. Lo Iuav, scuola di architettura e restauro, conferma l’impegno etico che da sempre lo contraddistingue. In momenti difficili per l’Italia si è occupato di ricostruzione, dal Vajont a zone terremotate del Friuli». A breve sarà realizzato un e-book con un migliaio di pagine e il prossimo giugno, per tre settimane, 1800 studenti e 30 architetti parteciperanno a un workshop interamente dedicato alla ricostruzione della Siria.
La mostra - curata da Jacopo Galli con Luna Rajab e allestita da Marco Ballarin - si visitae fino al 24 febbraio presso lo Iuav, sede dei Tolentini, Santa Croce 191, orario: 10.30-17.30. Nadia De Lazzari
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