Otto dipinti restaurati grazie alla Borsa
Imprenditori finanzieranno il recupero di capolavori delle Gallerie dell’Accademia

È un grande dipinto seicentesco di Charles Le Brun - “Il Convito in casa del fariseo con la Maddalena ai piedi di Gesù”, donato in età napoleonica alle Gallerie dell’Accademia per compensare la città della sottrazione delle “Nozze di Cana” di Paolo Veronese - il pezzo forte del programma di restauri di opere che il museo veneziano condurrà con la Borsa Italiana, presentato ieri. L’intervento costerà 85 mila euro, ed è il più costoso tra quelli delle otto opere selezionate che sono di autori come Giambattista Tiepolo, Francesco Rischi, Nicola Règnier, Giulia Lama, Pietro Longhi, Pietro Negri e Antonio Molinari. Artisti seicenteschi e settecenteschi perché funzionali al riallestimento museale che riguarderà queste epoche nella nuova ala delle Gallerie al piano terra, in quella che fu la Scuola Grande della Carità. A finanziare gli interventi di restauro - per un valore complessivo di circa 200 mila euro - saranno appunto imprenditori italiani contattati all’interno del progetto “Rivelazioni - Finance for Fine Arts”, lanciato appunto da Borsa Italiana e alla seconda edizione dopo la prima che ha riguardato un nucleo di opere della Pinacoteca di Brera, per le quali sono stati raccolti circa 350 mila euro. A fare da tramite per portare il progetto alle Gallerie veneziane dell’Accademia è stato il presidente del Comitato italiano di salvaguardia per Venezia Luigino Rossi, che ha presentato l’iniziativa con la direttrice del museo veneziano Paola Marini e con Valeria Sidoni, responsabile del progetto «Rivelazioni» per Borsa Italiana. Presente anche il primo mecenate, l’imprenditore Giovanni Lombardi, fondatore dell’azienda Tecno che finanzierà con 5 mila euro il restauro del dipinto tiepolesco tra quelli proposti.
Per le Gallerie dell’Accademia l’iniziativa segna un ulteriore passo verso la valorizzazione del suo patrimonio artistico visto che parte delle opere serviranno per il completamento della sezione dedicata al ’600-’700 nelle sale restaurate a Pianoterra, mentre oggi partiranno con la messa in sicurezza delle opere che durerà alcune settimane, i lavori di restauro, riallestimento e ammodernamento degli impianti nelle sale al primo piano.
(e.t.)
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