«Piaccio di più quando pelo le patate»

Due milioni di follower: «Ho imparato a essere prudente sui temi»

Scatta selfie a raffica con i fan. La pagina Facebook di Gianni Morandi viene quotidianamente aggiornata: lo si vede mentre fa l’orto, mangia la pizza, va a correre.

Perché ha deciso di partecipare a questa manifestazione?

«Mi ha chiamato Rosy Russo, l’ideatrice. Avevo letto un articolo che parlava di questo convegno, venivo citato come invitato assieme a Fiorello. Lei mi ha detto che rappresentavo un modo di usare Facebook pacato, e così sono qui».

Perché ha iniziato a usare Facebook?

«Non sapevo nemmeno cosa fosse, l’ho scoperto nel 2012. Una nostra presidente del fanclub un giorno mi fa: “Ho una pagina Facebook e metto sempre le tue foto, abbiamo già 5mila like”. E allora io le rispondo: “Scusami, ma cos’è Facebook?”. Adesso ho due milioni di follower».

Di insulti ne riceverà a bizzeffe, ma lei risponde?

«No, assolutamente».

Però è andato a fare la spesa di domenica.

«La cosa più grave è stata quella dei migranti, ha suscitato l’inferno, con Salvini che faceva i comizi e diceva: “Morandi ha detto che anche noi eravamo dei migranti, noi andavamo a lavorare, questi vengono qui negli alberghi a cinque stelle?”. Ho cominciato a stare molto più attento».

È vero che una parte dei post li fa sua moglie Anna?

«Lei scatta il 60 per cento delle foto, alcune le faccio io in autoscatto. Ma uso anche qualche passante, così, a caso. I post sulla vita quotidiana richiamano molti più like rispetto a quelli su dischi e concerti, penso che la gente sia curiosa di sapere se io pelo delle patate, sbuccio piselli, fa effetto, chissà perché. Forse pensiamo che un personaggio televisivo, che vediamo sempre in smoking, non abbia una vita normale come tutti».

Quanto usa i social?

«Tutti i giorni, è quasi un lavoro. Il tempo lo dedico molto alle risposte».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova