«Portiamo a Marostica la nostra musica sarà la serata migliore della vostra vita»

INTERVISTA
Gli scozzesi Franz Ferdinand, vera e propria icona dell’indie rock britannico dei primi anni 2000, con il loro “Always Ascending Tour” saranno le teste di serie della quinta edizione di Marostica Summer Festival: il concerto è in programma lunedì 8 luglio in Piazza degli Scacchi a Marostica. Sarà una delle tre uniche date italiane del tour europeo della band che ha venduto oltre 7 milioni di album in tutto il mondo. I Franz Ferdinand oggi sono Alex Kapranos (voce e chitarra), Bob Hardy (basso e cori), Paul Thomson (batteria e cori), Dino Bardot (chitarra) e Julian Corrie (tastiere e cori).
Hardy, qual è il vostro rapporto con l’Italia?
«È sempre stato una gioia per noi suonare nel vostro Paese, dove abbiamo cominciato a esibirci all’inizio della nostra carriera. Il pubblico italiano è uno dei migliori del mondo e alcuni dei miei ricordi più felici sono legati a esibizioni estive in luoghi straordinariamente belli del vostro paese. Poi, il cibo e il vino italiani sono fantastici».
Cosa devono aspettarsi i fan dal concerto?
«La migliore serata della loro vita».
I Franz Ferdinand con l’ultimo album e la nuova formazione sembrano aver cominciato una nuova vita artistica, è così?
«Sì, l’ultimo disco “Always Ascending” sembra quello di una nuova band sotto molti aspetti. L’entrata nella formazione di Julian Corrie e Dino Bardot ci ha donato molta gioia e ci ha permesso di ottenere sul palco più di quanto abbiamo mai fatto prima».
La grande creatività di “Always Ascending” è scaturita da un momento di crisi?
«Penso che sotto diversi aspetti una carriera quando è vista dall’interno sia un processo di superamento di una serie di crisi. Ovviamente quando Nick McCarthy ha lasciato la band, questo poteva essere percepito come una crisi e noi dovevamo decidere se continuare. Cosa che abbiamo fatto, ed è stato grandioso».
Come è nato il vostro nuovo approccio con l’elettronica e le armonie vocali?
«Alex Kapranos ha una importante collezione di sintetizzatori e finalmente abbiamo trovati il tempo per provarli, questo ci ha portato ad essere più elettronici nell’ultimo album. Abbiamo sempre avuto la passione per le armonie vocali ma quando è arrivato Julian e abbiamo scoperto che poteva cantare come un angelo, abbiamo colto al volo l’occasione per raggiungere un grado superiore con i cori».
Avete già un’idea della direzione che potrebbe prendere il vostro prossimo album?
«Non del tutto, e questo è molto eccitante».
Secondo lei qual è il vostro disco migliore? E la canzone?
«L’album probabilmente è “Always Ascending” e la canzone è “Lazy Boy”».
Come è nata la vostra collaborazione con gli Sparks?
«Incontrammo gli Sparks nel 2004 e andammo d’accordo subito. Ci dicemmo che sarebbe stato grandioso lavorare insieme. Poi la vita andò avanti, loro erano sempre impegnati e noi pure. Pper caso ci rincontrammo a San Francisco nel 2013. Così abbiamo deciso che avremmo dovuto provare a realizzare qualcosa che poi divenne “FFS”».
Ci sono band attualmente che le piacciamo particolarmente?
«Mi piacciono i Bodega di New York, i Priests di Washington, i Pow di Los Angeles, i Patience che sono del Regno Unito ma vivono a Los Angeles,e molti altri».
Oggi nel mondo stanno emergendo i nazionalismi e il razzismo. Cosa ne pensa?
«Abbiamo registrato una canzone chiamata “Demagogue” prima delle elezioni presidenziali americane del 2016 con la quale abbiamo attaccato il capo dei razzisti: Trump. È un momento spaventoso, quello attuale nel mondo, e non è del tutto improbabile che influenzi le canzoni che faremo in futuro».
Biglietti: 33 e 38 euro più diritti di prevendita. Informazioni: www.marosticasummerfestival.it. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova