Teresa Mannino Se la rovina del pianeta fa ridere (e riflettere)

MESTRE. L’attrice e autrice comica Teresa Mannino con il suo nuovo spettacolo “Sento la terra girare” farà riflettere sul futuro del globo gli spettatori del Teatro Toniolo di Mestre, ancora stasera alle 21. Continuerà così la rassegna “Io sono comico”, organizzata dal Comune di Venezia con DalVivo Eventi.
Mannino, come è nata l’idea di scrivere un lavoro comico-ecologista?
«I miei spettacoli nascono sempre dalla voglia di stare sul palco davanti al pubblico di un teatro che ormai considero casa mia. Per questo, in particolare, la scintilla è scoccata dopo aver visto un video dove c’era un signore che spiegava come è possibile risparmiare milioni di tonnellate di carta ogni anno e quindi milioni di alberi, riducendo l’uso delle salviettine per asciugarsi le mani nei bagni pubblici. Normalmente ne prendiamo tre e invece basterebbe fare attenzione e prenderne solo una. Lui spiegava in modo semplice ma anche simpatico. Allora mi sono detta, se lui è riuscito a fare ridere raccontando questa cosa senza essere un comico, ci voglio provare anch’io».
Ha ripreso il tema delle salviette nello spettacolo?
«Inizialmente avevo pensato di riprendere l’esempio, spiegandolo in maniera diversa. Poi, invece, io e Giovanna Donini, la mia coautrice, abbiamo deciso di eliminare tutti gli esempi e soprattutto i consigli. Non vogliamo indicare soluzioni ma solo proporre un’osservazione di quello che succede. Questo perché i fatti parlano da sé ma anche perché lo sguardo esterno, da lontano è tipico del comico».
Il fatto di essere madre ha influito sul suo desiderio di riflettere su che mondo lasceremo ai nostri discendenti?
«Sì e no. No perché è una cosa che ho sempre avuto dentro anche quando ero piccola l’amore per l’ambiente. Il fatto di essere madre più che altro mi ha fatto angosciare però lo spettacolo mi ha aiutato a guarire dall’angoscia. In realtà basta poco per risolvere il problema. Basta cambiare stile di vita, gli esseri umani l’hanno cambiato tantissime volte nella storia. Quindi, sono sicura che questo succederà».
All’inizio anche la raccolta differenziata poteva sembrare difficile, mentre oggi la diamo per scontata.
«Oggi però c’è bisogno di un cambiamento più radicale, siamo arrivati a un punto di non ritorno per cui non basta utilizzare solo la raccolta differenziata o i mezzi pubblici. È necessario cambiare il sistema economico globale, dando un bel calcio nel sedere al capitalismo e al consumismo perché non va bene per noi essere umani né per il pianeta e né per gli altri esseri viventi».
Quale chiave ha utilizzato per far scattare il meccanismo comico parlando di una realtà apocalittica?
«Il tipico spostarsi della famosa rivoluzione copernicana. Basta cambiare il punto di vista. Così, ho pensato di parlare indirettamente di quello che stiamo facendo al pianeta puntando su quello che facciamo di fronte a questi problemi, per evitare di diventare apocalittica e angosciante. Basta guardarci per renderci conto di quanto siamo ridicoli. Alla fine credo che sia lo spettacolo più comico fra quelli che ho scritto. Finalmente tra il pubblico vedo delle persone che hanno le lacrime dal ridere».
Che fonti ha usato per documentarsi dal punto di vista scientifico?
«Sarebbe interessante scrivere la bibliografia, magari per pubblicarla su internet. Abbiamo chiesto l’aiuto di una ricercatrice che ha fatto degli studi approfonditi su temi particolarmente delicati o controversi».
Biglietti: da 25 a 30 euro.
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