Una sola volta nella camera rossa il gioco è nelle mani di Anastasia

Torna la relazione pericolosa tra Anastasia Steele e Christian Grey con “Cinquanta sfumature di nero”. La storia della coppia impossibile - editor lei, magnate di Seattle lui - riprende da dove l’avevamo lasciata al termine di “Cinquanta sfumature di grigio”, film che molto aveva deluso i lettori dei romanzi di E. L. James, ma che aveva avuto invece un grande riscontro al botteghino. Successo che cerca anche questo film, con quasi 600 copie distribuite in Italia.
I protagonisti naturalmente sono gli stessi, Dakota Johnson e Jamie Dornan, cambia invece il regista: dopo il primo episodio firmato da Sam Taylor-Johnson, la macchina da presa è passata a un sicuro artigiano di cinema e televisione come James Foley, che chiarisce subito quale sia la sua ottica. Dopo la fine del loro legame il “dominatore” Christian ritorna da Anastasia, promettendo di cambiare e di accantonare le particolari pratiche erotiche a cui era dedito. Sarà lei a condurre il gioco, con gli inevitabili passaggi hard (molto più soft).
Il film assume immediatamente un carattere melò, che cresce con lo svolgersi del tema. Le cene sentimentali prendono il posto delle pratiche erotiche, che poi tanto trasgressive non erano nemmeno nel precedente, e i regali degli innamorati surclassano quelli hard, che pure non mancano proprio del tutto e che Anastasia dimostra comunque di gradire. E così se si esclude ununico passaggio nella famigerata camera rossa, ma solo dopo la dichiarazione d’amore decisiva, “Cinquanta sfumature di nero” diventa una storia melò in cui l’amore tra i due giovani può essere solo ostacolato dagli oscuri segreti che riemergono dal passato di Grey, come la “Ms. Robinson” di Kim Basinger, che lo aveva avviato al sesso nella sua adolescenza.
Il tentativo di Christian di reprimere i suoi desideri più reconditi accettando un amore più soft è dunque contrastato da altri oscuri personaggi, ex amanti di lui e mancati spasimanti di lei, che torneranno nel prossimo episodio, “Cinquanta sfumature di rosso”, che chiuderà la trilogia per San Valentino 2018.
Quanto al “Nero”, più film del precedente, mostra di aver colto nella destinazione finale quanto Ana dice in una riunione di redazione: “dobbiamo guardare al pubblico tra i 18 e i 24 anni”. Appunto.
Durata: 115’. Voto: * ½
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