Van Gogh, un film con Bruni Tedeschi
L’esposizione vicentina è stata la più visitata d’Italia nel periodo delle feste

Van Gogh: Tre radici sul terreno sabbioso, 1882. E' uno dei 129 capolavori, 43 oli e 86 disegni, prestiti eccezionali dei maggiori musei del mondo (primo fra tutti il Kroller-Muller Museum di Otterlo), esposti dal 7 ottobre all'8 aprile negli splendidi spazi della Basilica Palladiana di Vicenza nell'ambito della mostra 'Van Gogh. Tra il grano e il cielo'. Vicenza, il 4 ottobre 2017. ANSA/ UFFICIO STAMPA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
Il van Gogh di Marco Goldin diventa anche un docufilm con Valeria Bruni Tedeschi. L’annuncio alla metà esatta del percorso espositivo di Vicenza, quando i visitatori sono già stati oltre 205 mila, laureando “Van Gogh. Tra il grano e il cielo” mostra più vista d’Italia nei 13 giorni delle feste natalizie (dal 26 dicembre al 7 gennaio) con 47.727 persone, una media giornaliera di 3.671 e un picco proprio la notte di San Silvestro, quando in 4.744 hanno scelto di festeggiare l’inizio del nuovo anno «immersi nella bellezza» come dice Goldin, che della rassegna è ideatore, curatore e organizzatore. E tutto fa supporre che questo entusiasmo sia foriero, per la seconda metà del suo percorso, di risultati altrettanto straordinari.
La mostra avrà quindi una “coda” cinematografica sulla scia del successo di “Loving Vincent”. Le riprese si sono svolte tra i primi di luglio, settembre e novembre e termineranno questo weekend, appunto con il contributo di Valeria Bruni Tedeschi nel ruolo di Helene Kröller-Müller, dalla cui collezione provengono 110 opere in mostra, nonché voce narrante. Il docufilm, scritto da Goldin - che da qui al 2020 sarà impegnato nella realizzazione complessiva di altri tre film di genere -, è stato venduto in 60 nazioni e 70 televisioni in tutto il mondo e verrà proiettato sia al cinema che nelle case. A partire dall’Italia dove sarà nelle sale dal 9 all’11 aprile (cioè il giorno dopo la chiusura della mostra vicentina), proprio con il titolo “Van Gogh tra il grano e il cielo”. «Il lavoro su van Gogh mescola storia, poesia e “tecnica” portando lo spettatore il dietro le quinte» spiega il curatore.
Tornando alla mostra ospite nella Basilica Palladiana, da registrare il gran numero (il 59%) dei visitatori che ha scelto di giungere a Vicenza già munito di prenotazione, avendo quindi la certezza di non incorrere in alcuna coda. Al di là del naturale flusso dal Veneto, spicca, al quarto posto, Milano, seguita da diverse città dell’Emilia Romagna e via via da tutti i territori italiani, con complessivamente 110 province rappresentate e una presenza estera che sfiora il 5% di visitatori da Germania, Austria, Slovenia, Croazia, Francia e Spagna.
Il sindaco di Vicenza Achille Variati dal 2012 ad oggi ha affidato a Linea d’ombra l’organizzazione di quattro grandi mostre: «Orgoglio, soddisfazione e fiducia sono i sentimenti che provo nello scorrere gli incredibili numeri totalizzati fin qui dalla mostra su van Gogh» dice «abbiamo fatto bene a crederci. La città si è fatta conoscere, ha aumentato la propria attrattività ed è diventata essa stessa più forte sotto il profilo culturale. Ritengo fondamentali i 55 mila biglietti prenotati dalle scuole, di cui 28 mila di Vicenza: portare i ragazzi, e soprattutto i bambini, a vedere opere d’arte dovrebbe essere un obbligo istituzionale, perché una generazione che cresce educata alla bellezza offrirà al Paese cittadini migliori». Aggiunge il vicesindaco Jacopo Bulgarini d’Elci: «Ci avviamo a un record assoluto anche per la Basilica Palladiana che, dalla riapertura dell’ottobre del 2012 alla chiusura di questa mostra avrà raggiunto i 2 milioni di visitatori, collocandosi tra i primi spazi espositivi italiani».
Infine, proprio grazie alle condizioni ottimali di conservazione della Basilica, una ventina di disegni - per cui era previsto il turnover a metà percorso - resteranno in esposizione fino alla fine.
(s.zan.)
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