Wang e il pianoforte Quando il talento puro incontra il fascino

In Cina, decine di milioni di ragazzi studiano pianoforte. Molti di più dei giapponesi e dei coreani, che li hanno preceduti nella scoperta della musica occidentale. Tra i cinesi, non c’è più solo Lang Lang a rappresentare la punta di diamante di quella falange di musicisti che, c’è da immaginarlo, dominerà in futuro il concertismo internazionale. Il nuovo astro è la fascinosa Yuja Wang, nata a Pechino nel 1987, figlia di un batterista e una ballerina. Molto disponibile con i media, pronta a farsi fotografare in abiti sontuosi e tacchi altissimi, anche se il volto è ancora quello di una ragazzina. Come talvolta accade, è stata una sostituzione a lanciarla: nel 2007 Martha Argerich diede forfait improvvisamente a Boston e la Wang suonò al suo posto il primo Concerto di Ciaikosvskij. Due anni dopo Claudio Abbado aprì il “suo” festival di Lucerna con la Wang solista nel Terzo di Prokofiev. Poi sono stati Mehta e Barenboim a dirigerla e sono fioccati i riconoscimenti e si sono intensificate le registrazioni, mentre i suoi video sul web sono apprezzatissimi. Come normale in un’interprete orientale, il suo bagaglio tecnico è superlativo, ma in lei troviamo anche una sensibilità e un’originalità rare, che rendono la sue esecuzioni preziose. Ne beneficeranno i veneziani, perché l’associazione Musikámera, l’ha invitata alla Fenice per questa sera (inizio alle 20), come clou della stagione.
Il programma è i basato su due capisaldi della letteratura pianistica: i Preludi op. 28 di Chopin e le Variazioni su un tema di Händel op. 24 di Brahms. Poche composizioni rappresentano integralmente la poetica e l’animo di Chopin come i Preludi. Nell’opera 28, questa libertà è portata alle massime conseguenze da Chopin. L’unico canone seguito è quello di impaginare i preludi usando tutte le tonalità, maggiori e minori. Nell’opera 24, Brahms dà un saggio della sua arte nella variazione, assumendo sia la concezione rigorosa della classicità, con il rispetto della struttura fondamentale del tema da variare, sia la maniera di Schumann (il suo mentore) e di Liszt, che porta a trasformare l’idea di partenza, affidandosi alla fantasia.
Biglietti da 10 a 50 euro nelle biglietterie Vela Venezia Unica (Teatro La Fenice, Piazzale Roma, Tronchetto, Mestre); www.musikamera.org.
Massimo Contiero
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