>ANSA-BOX/Atreju nel vivo, in pista la sinistra con Bettini
(di Luca Ferrero) (ANSA) - ROMA, 10 DIC - Basta la presenza di Goffredo Bettini per accendere il dibattito sul palco di Atreju. Nel terzo giorno di kermesse, l'evento di punta è la presentazione del libro "Perché l'Italia è di destra" di Italo Bocchino. Tutto lascia presagire un confronto sulle radici del partito di Giorgia Meloni, ma il video collegamento con una figura di spicco della sinistra italiana sposta la discussione sul lato opposto. Dai parlamentari di FdI arrivano le punzecchiature. E Bettini risponde a tono. Soprattutto sulla polemica tra fascismo e antifascismo. "La sinistra chiede la patente di antifascismo perché non riesce a sfondare con altri argomenti", affonda il deputato Luca Sbardella. "Se anche ci dichiarassimo antifascisti non gli basterebbe", incalza Francesco Michelotti. E il membro della direzione nazionale del Pd ribatte, cogliendo l'opportunità per lanciare un messaggio al centrosinistra: "una battaglia agli avversari di FdI, basata sul 'contro', è una battaglia perdente, non mi affiderei all'argomento dell'antifascismo per opporci alla destra". Frase che viene ben accolta sia in platea che sul palco. Dove Sbardella rincara la dose. "Ci sono territori - dice - in cui per i ragazzi di destra è difficile fare un banchetto senza essere aggrediti. Questa è l'evoluzione del vecchio concetto secondo cui 'uccidere un fascista non è un reato'". "Basta con queste accuse di fascismo", ribadisce Michelotti. Ma Bettini tiene il punto. "Non dobbiamo avere - puntualizza - un atteggiamento vendicativo. Il coraggio ce l'ha avuto Togliatti, che si rivolse ai repubblichini dicendo 'c'è stato un fraintendimento'". Applauso. Per Bettini, insomma, va bene la pacificazione, purché si guardi avanti, riconoscendo che "la Costituzione è antifascista". In un dibattito che alterna passato e presente, l'esponente dem sposa in parte la tesi di Bocchino, ammettendo che l'Italia si è spesso rifugiata nella "conservazione". Divergenze, invece, quando si parla di leadership. L'autore taglia corto: "la sinistra in Italia non ha mai avuto una cultura di governo". "Certo, - risponde Bettini - la destra ha avuto i suoi leader, da Rauti ad Almirante, e oggi c'è Meloni. Ma la sinistra ha avuto dei giganti, da Togliatti a Berlinguer. E oggi abbiamo una segretaria, Elly Schlein, molto in gamba, che sta portando il Pd fuori dalle secche". Bettini sottolinea l'importanza del confronto con gli avversari, ma la leader alla kermesse non ci sarà. E in tv attacca: "ad Atreju c'è la pista di ghiaccio e l'economia scivola". Nella sala Marco Polo non ci sono solo le stoccate da destra a sinistra. Arianna Meloni, dalla 'sala regia', affida il suo commento ai social. "Atreju è politica, cultura e identità", scrive. Al circo Massimo arrivano anche gli amministratori locali. In apertura del panel, l'inno nazionale e l'applauso a Gioventù Nazionale. Poi Fabio Rampelli insiste sulla cultura di governo: "la vittoria sarà quella di restare in vetta, finché l'Italia non rinascerà". (ANSA).
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