>>>ANSA/ Gandolfi nuovo presidente dell'Upi, 'Province centrali'
(ANSA) - ROMA, 10 DIC - Passaggio di testimone in casa Upi per rinnovare la presidenza dell'organizzazione dopo la fuoriuscita di Michele de Pascale, eletto nelle scorse elezioni regionali a governatore dell'Emilia Romagna. Il successore è Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia di Bergamo, eletto oggi nell'ambito della 35/ma assemblea congressuale tenutasi nella sala della Promoteca in Campidoglio, peraltro alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha assistito alle fasi iniziale dei lavori. Il nuovo presidente dell'Upi nel suo breve intervento di accettazione (parlerà più estesamente domani, ultima giornata dell'assemblea) ha sottolineato di aver accettato il nuovo incarico per "riportare al centro del dibattito politico il tema della riforma delle Province. E' un mandato per cui - ha sottolineato - inizierò a lavorare da subito, aprendo un confronto con governo e parlamento". E ha aggiunto: "chiedo intanto allo Stato di lasciarci le risorse che ogni anno incassiamo e che siamo costretti a girare a Roma'. Torna quindi sotto i riflettori delle istituzioni il tema delle Province, azzoppate nei fatti nel lontano 2014 con la legge 56 (la cosiddetta Delrio, dal nome del suo autore). "Spero che chi mi seguirà possa fare meglio di me anche perchè gli anni appena trascorsi non sono stati semplici, tra Covid e devastazioni ambientali che spesso hanno devastato il Paese", ha ricordato de Pascale, secondo quale "il vuoto creato sull'operatività delle Province non ci ha fatto tirare indietro quando si sono dovute affrontare le gravi emergenze degli ultimi anni. Le province italiane continuano a essere centrali nelle istituzioni nazionali ma oggi confermiamo il nostro ruolo di enti più vicini ai cittadini, al di là delle città e delle metropoli, dove vivono più del 70% degli italiani". Nel suo intervento di apertura dei lavori il sindaco di Roma Roberto Gualtieri non ha usato giri di parole e ha accesso un faro sul ritorno alla piena operatività delle Province. L'anno scorso "è stato il presidente Mattarella a sottolineare il ruolo fondamentale a livello istituzionale delle Province, tutto questo mentre si è parlato di altre riforme, come quella del titolo V della Costituzione, mentre non sono ancora state trovate soluzioni per il ruolo delle province italiane. Eppure sappiamo che proprio nei territori delle province operano importanti attività imprenditoriali utili per il Paese". Per questo, ha suggerito, andrebbe portata a compimento "la riforma delle Province", il tutto facendo uno sforzo per definire al meglio una finanza utile a loro e anche alle realtà metropolitane, al fine di "assicurare sostenibilità sociale a questi enti". Sostanziale sintonia di vedute con il governatore del Lazio Francesco Rocca, che nel suo intervento ha ricordato l'impegno di tutti per il pieno rispetto della Costituzione, "principio che dobbiamo far rispettare anche per le Province, perchè non c'è autonomia differenziata senza il rispetto di tutti coloro che operano sui territori". Nel tardo pomeriggio è poi intervenuto il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli: "Io due mesi fa ho fatto un passaggio di proprietà di una Fiat 500 e ho pagato più di 500 euro all'Ipt della provincia di Bergamo: e allora - ha raccontato - dico che non è sbagliato il tema della Ipt ma è sbagliato il trasferimento delle risorse alle province per l'esercizio delle loro funzioni. Ma non si può dare la responsabilità a me: i disastri" sulle Province "li ha fatti qualcun altro". (ANSA).
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