>>>ANSA/ Il richiamo di Fontana, troppi decreti del governo
(di Giampaolo Grassi) (ANSA) - ROMA, 10 DIC - La situazione è migliorata, la lettera inviata a suo tempo alla premier Giorgia Meloni ha sortito qualche effetto. Ma la mèta non è stata raggiunta. Ci sono ancora troppi decreti del governo, che scavalca così il Parlamento, chiamato a intervenire quando il cuore delle decisioni è stato preso. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana è tornato sul punto, durante il tradizionale saluto di Natale alla stampa. E ha auspicato anche un intervento sulla Costituzione, che intersechi quello sull'Autonomia. L'incontro si è aperto con un minuto di silenzio chiesto da Fontana per le vittime dello scoppio di Calenzano: quella degli incidenti sul lavoro "è una piaga che persiste - ha detto Fontana - bisogna tentare di farla finire, c'è un impegno bipartisan importantissimo". Poi, il presidente della Camera ha ripreso il filo di un tema che gli sta a cuore. "Ci battiamo per far capire al governo che la decretazione è uno strumento usato in maniera eccessiva - ha detto - Nell'ultimo anno è stato usato meno. Magari con altri richiami si può diminuire ancora. Ci sono strumenti regolamentari altrettanto efficaci. Serve una strada che ci porti ad avere una minore decretazione". Un aiuto potrebbe arrivare dalla "nuova riforma del regolamento parlamentare" che "su certe cose è obsoleto". Ma in ballo ci sono anche il premierato e, di nuovo, l'Autonomia, reduce dal giudizio della Consulta. "Da un certo punto di vista - ha spiegato Fontana - sono lieto del fatto che la Corte abbia stabilito che il Parlamento abbia un ruolo centrale. Questa legge richiederà un approfondimento". Poi ha lasciato per un attimo il ruolo istituzionale per condividere "un'opinione personale: questa legge - ha detto - probabilmente si incanala su quella che è stata la riforma Costituzionale fatta più di vent'anni fa, che poteva essere fatta meglio. Per il futuro, non vedo male se qualcuno, qualche forza politica, volesse mettere mano alla Costituzione, per esempio chiarendo quali sono le materie che vanno allo Stato e quelle che vanno alle Regioni". Intanto, però, in Parlamento si susseguono le fumate nere sull'elezione dei giudici della corte costituzionale: "Ora si è abbassato il quorum - ha spiegato Fontana - adesso credo che l'accordo sia più vicino. Non so, per una questione di tempistica, se troveremo il tempo di un'altra seduta entro Natale, ma ora non ci sono scuse. Mi auguro che la quadra venga trovata nel minor tempo possibile, che a gennaio si possa concludere". In attesa del dibattito sulla manovra, il presidente della Camera, esponente della Lega, non è preoccupato dai litigi fra Matteo Salvini e l'altro vicepremier, il segretario di Fi Antonio Tajani: "Il governo lavora coeso - ha spiegato Fontana - Capita che ci siano schermaglie ma non vedo particolari movimenti di crisi". (ANSA).
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova