ANSA/ Il Rossini Opera Festival apre alle 'versioni alternative'
(di Chiara Venuto) (ANSA) - ROMA, 10 DIC - L'edizione numero 46 del Rossini Opera Festival apre alle versioni alternative delle opere del compositore pesarese e a composizioni che non sono state scritte da lui. A tre settimane dalla morte del padre fondatore del festival, Gianfranco Mariotti, oggi in Senato è stato presentato il nuovo programma del Rof, con eventi dal 10 al 22 agosto 2025. E, se ci sarà un ritorno alla "normalità" rispetto alla versione di quest'estate, speciale per via dell'annata da capitale italiana della cultura di Pesaro, come ha spiegato Ernesto Palacio, sovrintendente della Fondazione Rossini Opera Festival, allo stesso tempo i melomani di tutto il mondo dovranno aspettarsi alcune novità. Due le nuove produzioni. Ad aprire la rassegna sarà "una del genere serio, 'Zelmira', che manca dal festival dal 2009 - ha raccontato ancora Palacio - diretta da Giacomo Sagripanti e messa in scena da Calixto Bieito". In quest'occasione, però, ne sarà proposta "la versione di Parigi - ha illustrato la direttrice scientifica della Fondazione Rossini, Ilaria Narici - quando Rossini mise mano all'opera per via della collaborazione con i celebri cantanti Giuditta Pasta e Giovanni Battista Rubini". Nel 2025, infatti, "il festival prende una via inedita - ha aggiunto - saranno presentate opere anche nelle versioni alternative". L'altra novità, stavolta per il genere buffo, sarà 'L'Italiana in Algeri', per la bacchetta di Dmitry Korchak e la regia di Rosetta Cucchi. Quest'ultima ha spiegato che "è facile amare Rossini, ancora di più per chi l'ha respirato fin da bambina" come lei, ma "capire lui e l'architettura che è all'interno della follia che pervade la sua musica è un po' più complicato". Il termine 'follia organizzata' è per lei "la perfetta descrizione de 'L'Italiana in Algeri'": perciò, nella sua direzione, è "partita dall'ambientazione voluta da Rossini" e, se "non si può guardare oggi al Medio Oriente con il sorriso", allora Cucchi ha a maggior ragione "voluto dare un'atmosfera da fiaba, di nonsense, di cui quest'opera è permeata, lontana dal realismo" a tal punto da "aver anticipato il cinema nonsense di Monty Python e fratelli Marx". Due saranno le riprese: 'La cambiale di matrimonio', già vista al Rof 2020 e nella tournée in Oman, idealta da Laurence Dale e stavolta diretta da Christopher Franklin; e 'Il viaggio a Reims' nella versione ideata da Emilio Sagi, diretta da Alessandro Mazzocchetti e interpretata dagli allievi dell'Accademia rossiniana 'Alberto Zedda'. Le tre Cantate 'Il pianto di Armonia sulla morte di Orfeo', 'La morte di Didone' e 'Il pianto delle Muse in morte di Lord Byron', "scritte nel corso di 16 anni, verranno rappresentate nella stessa serata" del 17 agosto, ha rivelato Narici, "il che permetterà di comprendere con concretezza l'evoluzione dell'opera rossiniana". A chiudere il Rof sarà, infine, la 'Messa per Rossini' diretta da Donato Renzetti, l'altra grande novità. Si tratta, infatti, di "un'idea di Giuseppe Verdi - ha ricordato Palacio - che coinvolse tanti compositori della sua epoca per commemorare la morte di Rossini". Fitto anche il programma concertistico, per un agosto 2025 che sarà all'insegna del ricordo di Mariotti. Il suo "era un disegno preciso alla riscoperta di questo autore", ha commentato Carlo Fontana, presidente di Impresa Cultura Italia Confcommercio: Mariotti "ebbe il coraggio di invitare i grandi cantanti dell'epoca", "si rivolse al pubblico internazionale", "scoprì giovani talenti" e fu in grado di "unire le diverse forze politiche" attorno al festival. Oggi, anche se non c'è più, ciò che ha lasciato a questa terra di musica è evidente. "Il Rof è un'eccellenza unica - ha detto il senatore Antonio De Poli, grazie al quale la presentazione si è svolta in Sala Nassirya - ha fatto diventare le Marche e Pesaro uno dei poli di riferimento della lirica mondiale". (ANSA).
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