>>>ANSA/Stallo su Consulta. Barbera,'Parlamento non si tormenti'

Dodicesima fumata nera. Fontana: 'spero a gennaio si concluda'

(ANSA) - ROMA, 10 DIC - Dodicesima "fumata nera" del Parlamento in seduta comune per l'elezione di quattro giudici costituzionali. Si tratta del dodicesimo scrutinio per il primo giudice, Silvana Sciarra, già scaduta da più di un anno, e del terzo voto per gli altri 3 il cui mandato scade il prossimo 21 dicembre: l'attuale presidente della Consulta, Augusto Barbera, e i vicepresidenti Franco Modugno e Luca Prosperetti, che oggi al palazzo della Corte hanno pronunciato il loro discorso di commiato. A ringraziarli per l'attività "svolta al servizio del Paese" è stato invece il giudice Giovanni Amoroso, che tra 11 giorni assumerà l'interim alla guida della Corte Costizionale fino al 20 gennaio. Entro quella data sarà infatti eletto eletto il nuovo presidente; un voto che al momento riguarda solo gli 11 giudici rimanenti, se la politica non eleggerà i nuovi. E in Parlamento l'accordo sui nomi non è ancora stato raggiunto tanto che in entrambe le votazioni le schede bianche sono state 270. Per la prossima votazione di gennaio il 'panorama' potrebbe semplificarsi per via del quorum che scenderà ai tre quinti anche per la 'sostituzione' degli ultimi tre giudici. "Per la Corte costituzionale, c'è stata una nuova fumata nera, ora si è abbassato il quorum, adesso credo che l'accordo sia più vicino. Non so, per una questione di tempistica, se troveremo il tempo di un'altra seduta entro Natale, ma ora non ci sono scuse. Mi auguro che la quadra venga trovata nel minor tempo possibile, che a gennaio si possa concludere", ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana al tradizionale scambio di auguri con la Stampa parlamentare. "Nel lavoro della Corte costituzionale - ha rimarcato il presidente uscente Barbera nella sua esortazione al Parlamento affinché superi l'impasse - è essenziale il metodo della collegialità: le diverse sensibilità politiche culturali dei singoli giudici contano ma poi, necessariamente, devono confrontarsi con quelle di tutti gli altri componenti del Collegio. E queste diverse sensibilità non vengono compresse bensì arricchite, grazie al confronto collegiale". "Proprio guardando a questa imprescindibile dimensione collegiale della Corte, l'auspicio - ha proseguito Barbera - è che il Parlamento, nella scelta dei nuovi giudici, non enfatizzi più di quanto sia necessario le diverse sensibilità politiche e culturali dei candidati". "Per il buon funzionamento della Corte, che da oggi per l'attività giurisdizionale è composta da soli 11 giudici, il minimo legale, è, dunque, fortemente auspicabile che il prima possibile si arrivi a una ricomposizione del Collegio a quindici componenti", ha infine insistito Barbera. Con l'uscita degli ultimi tre giudici, che si somma a quella di Sciarra, la Corte costituzionale è costretta infatti a lavorare a ranghi ridotti e su questo si era già levato l'allarme del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oltre a quello dello stesso Barbera. Ci sono compiti molto delicati che attendono il vaglio della Consulta e che avrebbero giovamento dall'essere svolti da un collegio il più possibile completo, come quello sull'ammissibilità dei referendum. Nebbia fitta anche per la ricerca di una giurista che affianchi, nella rappresentanza di genere, le giudici costituzionali rimaste in carica, Emanuela Navarretta, Antonella Sciarrone Alibrandi, e Maria Rosaria San Giorgio. (ANSA).

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