Barriere protettive per tutela spiagge in Costa Smeralda

Progetto di Smeralda Holding, One Ocean e Comune di Arzachena

(ANSA) - PORTO CERVO, 20 GIU - Dopo il progetto pilota realizzato lo scorso anno sulla spiaggia di Capriccioli, continua l'impegno congiunto di Smeralda Holding, One Ocean Foundation e Comune di Arzachena per la protezione delle biodiversità del Mediterraneo. Ad essere protetto e tutelato è ora l'ecosistema dunale della spiaggia del Grande Pevero, una delle più belle e frequentate della Costa Smeralda. L'intervento, presentato oggi alla presenza del sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda, del delegato all'Ambiente Michele Occhioni, del ceo di Smeralda Holding Mario Ferraro e del segretario generale di One Ocean Foundation Jan Pachner, è inserito nel calendario Agenda Blu 2025 e prevede il rifacimento del sistema di protezione dunale vetusto che si estende per 430 metri di spiaggia, con l'installazione di nuove strutture di protezione leggere e riciclabili, realizzate con materiali naturali come legno e fibre vegetali, pensate per salvaguardare le dune e la macchia mediterranea retrostante, in particolare nelle zone maggiormente esposte ai fenomeni erosivi. Queste barriere protettive contribuiranno a frenare la perdita di sabbia e a favorire il naturale processo di rigenerazione della vegetazione dunale e la salvaguardia della biodiversità. "Questo intervento al Grande Pevero, reso possibile grazie al Comune, al nostro contributo e alla competenza di One Ocean Foundation, con cui collaboriamo da tempo in maniera sinergica per la tutela della biodiversità della Costa Smeralda, contribuisce a posizionare la nostra destinazione come modello di riferimento per la sostenibilità ambientale", spiega Mario Ferraro. Accanto agli interventi di tutela fisica è stata installata una cartellonistica informativa pensata per educare bagnanti, cittadini e studenti locali. "Questa è la giusta visione verso il futuro: proteggere questa stupenda natura che abbiamo. La nostra mission è salvaguardare questi beni, sia la parte delle dune che è un sistema molto fragile ma anche la parte sott'acqua", afferma Jan Pachner. (ANSA).

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