Ciriani, più condivisione, Fedriga garantirà maggior dialogo

(ANSA) - TRIESTE, 25 MAG - "È una crisi che io francamente non volevo. È rientrata e se tutto si chiarisce ne sono contento". E' il commento del ministro Luca Ciriani alla crisi appena chiusa in Fvg, espressa in una intervista al Messaggero Veneto in cui non torna sui suoi passi ma nemmeno rinfocola le polemiche. "Chi mi conosce sa che non sono abituato a parlare tanto, rilascio poche dichiarazioni, non amo le polemiche di nessun genere. E se ho parlato è perché evidentemente c'era un motivo" e "non posso che confermare quanto ho detto sul punto, ma non voglio tornarci e rinfocolare nuovamente le polemiche. Quel che ho detto non lo posso, né lo voglio, smentire: spero però di poter guardare avanti, di avere una nuova fase di condivisione sulle scelte. Condivisione significa anche corresponsabilità e questo vale per tutti". La sanità "è sempre la parte più difficile da gestire", per questo "è necessario spiegare, condividere, convincere i territori: se gli amministratori locali non capiscono le riforme, siano esse la riforma oncologica o la chiusura di un punto nascita, si rischia di fare male. Da qui l'appello di questi mesi: parliamo prima di decidere, dobbiamo convincerci prima tra noi, coinvolgendo enti locali e territori". Sul vertice di maggioranza di venerdì Ciriani sostiene che "come coordinamento regionale di FdI abbiamo chiesto che sia il presidente in prima persona a farsi interprete dei passaggi successivi". Toccherà "al presidente garantire che tutti quanti siamo sulla stessa linea, con la stessa responsabilità e informati nella stessa maniera. Se questo avverrà, saremo ancora più forti e uniti di prima". Nessuna ambizione a prendere la delega regionale sulla sanità. Spero "che dopo tutta questa situazione si possa tornare al clima che ha caratterizzato in passato i rapporti con il presidente, sempre cordiali e improntati alla collaborazione", ma non ha ancora sentito Fedriga; ha invece sentito Meloni "prima e dopo l'incontro di giovedì a Roma". Ma sul contenuto non ha voluto parlare. Critico sul terzo mandato come ha già fatto ieri a Trento: "Fugatti ha giubilato la vice presidente di FdI, ha tradito un patto elettorale che prevedeva il ticket con la stessa Gerosa: è stata una ripicca perché abbiamo deciso di impugnare la legge". Il ricorso "farà chiarezza. A quel punto decideremo: noi siamo per il limite dei mandati". E sul Fvg: "Dobbiamo aspettare che la Consulta faccia chiarezza: la legislatura termina nel 2028 e la Corte costituzionale magari ci metterà tre, cinque, sette mesi per esprimersi. C'è tutto il tempo per fare le cose con ordine". In Veneto: "La Consulta si è espressa chiaramente", anche "il Parlamento, per due volte, chiaramente". "Noi siamo convinti di poter esprimere dei candidati validi, la Lega ritiene di poter proseguire, rivendicando legittimamente una sorta di tradizione di governo in Veneto. Alla fine troveremo un candidato unitario: sceglieremo assieme la strada migliore". Se toccasse a FdI, Raffaele Speranzon "sarebbe un ottimo presidente, ma abbiamo anche altri candidati validissimi". E in Fvg? Non pensa a se stesso: "Sono ministro, non potrei essere più soddisfatto di così" (ANSA).
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