Don Ciotti, le mafie ci sono ma crimine è 'normalizzato'

Messaggio a studenti a Trieste, dunque tocca anche a noi esserci

(ANSA) - TRIESTE, 12 MAG - "Oggi la percezione, rilevano i sondaggi, è che essendoci meno sangue versato dalla mafia, il crimine sia normalizzato. Invece le mafie al Nord ci sono e non bisogna essere superficiali". Anzi, "se la mafia c'è, tocca esserci noi, assumerci la nostra parte di responsabilità". E' il monito lanciato da don Luigi Ciotti, al vertice di Libera, dal palcoscenico del Teatro Politeama Rossetti davanti a una platea affollata di 2.300 ragazzi delle scuole del Friuli Venezia Giulia, giunti per assistere allo spettacolo di teatro danza "Mafia il mondo parallelo". L'iniziativa è stata organizzata dalla Prefettura di Trieste insieme con Regione Fvg, Comune di Trieste e Ufficio scolastico per sensibilizzare l'opinione pubblica e soprattutto gli studenti, alla cultura della legalità, in Fvg, territorio che il prefetto di Trieste, Pietro Signoriello, ha definito "immune" dalle mafie. Dove cioè le mafie "non sono radicate" ma hanno traffici "di transito". Don Ciotti ha ricordato che due mesi prima della strage di Capaci era con Giovanni Falcone a Gorizia per un corso di formazione, e che il giorno della strage era a Palermo, così come era a Palermo anche quando ci fu l'altra strage, quella di via D'Amelio in cui morì il giudice Paolo Borsellino con la scorta. "Oggi ci sono imprenditori, commercianti in difficoltà che chiedono denaro, aiuto alla mafia, che è diventata una agenzia di servizio". Infine, per stimolare i ragazzi, don Ciotti ha sottolineato che "l'80 per cento dei familiari delle vittime di mafia non conosce la verità. Eppure - ha proseguito - le verità passeggiano nelle strade; l'omertà uccide la speranza". (ANSA).

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