Furto in stabilimento balneare confiscato nella Locride

(ANSA) - MARINA DI GIOIOSA IONICA, 17 MAG - La notte scorsa, dopo aver reciso la catena del cancello d'ingresso, persone non ancora identificate si sono introdotte in uno stabilimento balneare di Marina di Gioiosa Jonica, l'ex "Lido Aquarius", asportando una decina di travi in ferro e parti di un gazebo. La struttura estiva, non ancora aperta per la stagione turistica, era stata confiscata, anni fa alla criminalità organizzata operante nella cittadina gioiosana e in seguito assegnata all'associazione locale Don Milani, collegata a "Libera" di don Luigi Ciotti. Sul furto stanno svolgendo indagini gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Siderno. Sull'episodio dura condanna, in una nota, è stata espressa dalla Caritas Diocesana di Locri. "Questo gesto non colpisce solo un bene materiale, ma rappresenta un attacco ai valori di giustizia e inclusione che quel luogo incarna. La Caritas - è scritto ancora - si unisce in solidarietà all'associazione Don Milani e a tutti coloro che, con coraggio, lavorano per restituire dignità e speranza al territorio. Continueremo a essere al loro fianco, perché costruire una Locride più giusta, solidale e libera è un impegno che ci riguarda tutti. Non lasciamoci intimidire: moltiplichiamo i gesti di responsabilità e cittadinanza attiva. Solo così possiamo garantire un futuro migliore alle nuove generazioni". Solidarietà al progetto don Milani è stata espressa anche dalla segretaria generale Spi Cgil dell'Area metropolitana di Reggio Calabria Mimma Pacifici. "Condanniamo fermamente questi gesti vigliacchi e inaccettabili - afferma - che colpiscono un presidio di legalità, inclusione sociale e impegno civile, simbolo di riscatto per il nostro territorio. Attaccare una realtà come quella del progetto don Milani significa colpire l'intera comunità e i valori di giustizia, accoglienza e solidarietà che essa rappresenta". Per il Consorzio Macramè, di cui è socia l'Associazione Don Milani, "l'attentato è un atto vile contro chi, con coerenza e passione, lavora ogni giorno per costruire alternative concrete alla cultura dell'illegalità. È un gesto che tenta di spezzare percorsi di speranza, ma che non scalfisce l'impegno condiviso che, come Consorzio, continuiamo a portare avanti accanto all'Associazione Don Milani". (ANSA).
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