Giuli, Segre riflesso moralità Italia riscattata dalla barbarie

Ministro a Passaggi Festival: "Olocausto fu unicità storica"

(ANSA) - ANCONA, 30 GIU - Il ministro della Cultura Alessandro Giuli è stato protagonista della serata di chiusura della XII edizione di Passaggi Festival della Saggistica a Fano, ieri sera. Un intervento intenso, ricco di riflessioni personali, storiche e politiche. Giuli ha dialogato con il giornalista Paolo Conti, in un incontro che ha coinvolto il pubblico in un viaggio tra memoria, prospettive della politica culturale e riflessione sul significato della cittadinanza oggi. Tra i passaggi più toccanti della serata, le parole che il ministro ha dedicato alla senatrice a vita Liliana Segre, cittadina onoraria di Pesaro, non solo come testimone dell'orrore della Shoah, ma come figura viva e lucida della coscienza democratica italiana. Liliana Segre è il riflesso "di una moralità di un'Italia - ha detto Giuli - che ha trovato il riscatto dalla barbarie. È un'amica, e quando ha saputo che sarei venuto a Fano mi ha chiesto di passare per Pesaro, dove ci siamo incontrati per parlare delle attività del Memoriale del Binario 21, ma anche per ridere insieme, raccontarci dei suoi nipoti e dei miei figli". Giuli si è fatto portavoce anche di un messaggio condiviso con Segre riguardo all'uso pubblico della parola genocidio in relazione al conflitto israelo-palestinese: "Liliana è stata tra le prime a dire che quanto sta accadendo a Gaza è inaccettabile, ma ha anche ribadito che non si può definire genocidio ciò che è un crimine di guerra - ha sottolineato Giuli -. Le parole hanno un peso enorme, e l'Olocausto fu un piano industriale e scientifico di distruzione di interi popoli: ebrei, rom, omosessuali, disabili. Quella fu un'unicità storica che non va mai travisata. L'odio che oggi viene rivolto a Segre da chi non comprende la sua posizione è inaccettabile. A quasi 95 anni, lei continua a essere la testimone di un orrore che deve risuonare nelle coscienze di tutti". (ANSA).

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