I maharaja di Stefano Ricci, la primavera-estate va in India

Campagna firmata Steve McCurry e progetto charity a favore tigri

(ANSA) - FIRENZE, 26 MAG - La maison fiorentina Stefano Ricci continua il suo viaggio tra le meraviglie del mondo: attraverso la collezione primavera/estate 2026, che sarà presentata al prossimo Pitti Uomo ma un'anteprima è stata svelata oggi al teatro Piccolo di Milano, propone un itinerario alla scoperta dell'India, tra il Rajasthan con la sua capitale Jaipur e lo Stato settentrionale Uttar Pradesh dove si trova il Taj Mahal. L'azienda ha voluto trovare una connessione stilistica tra l'impero Moghul e il lusso dei maharaja con il Rinascimento fiorentino: la linea si concretizza in 64 look (più 9 della collezione da bambini) e una campagna fotografica scattata da Steve McCurry in vari scenari indiani. In collezione ci sono nuove lunghezze per giacche e camicie (anche in seta), completi con panta-cargo eleganti e maglieria finissima, giubbotti di nabuk, camicie di lino trattato con aloe. Non mancano i capisaldi Stefano Ricci: i borsoni da viaggio in coccodrillo color marmo, le field jacket con collo mao e bottoni in corno e le sahariane. Per la gran sera ci sono i capi creati con i tessuti dell'antico setificio fiorentino, tra cui gli smoking di velluto liscio bordati di seta e collo indiano e le giacche lunghe in seta oro. Il direttore creativo Filippo Ricci è andato a ritroso nel tempo, evocando "le prime immagini che hanno segnato la mia giovinezza. Le fotografie di tigri ed elefanti, gli scatti di architetture che fondono induismo e islam, in quelli che ho sempre fantasticato esser 'merletti' in pietra". L'azienda ha anche pensato a un piano legato alla sostenibilità: coinvolge la tigre del Bengala e il Centre for wildlife studies (Cws) a supporto della sua sopravvivenza nell'habitat naturale dell'India. Intanto in Toscana, dove l'azienda ha sede, si è da poco completato il piano di sviluppo produttivo con la nuova logistica di 4.400 mq nell'area aeroportuale di Firenze e il trasferimento della sartoria dalla sede originaria in via dei Niccoli alle Caldine (Fiesole), dove oggi lavorano 45 sarti. "Dopo aver chiuso il 2024 a 233 milioni di euro, le vendite dei negozi diretti nel primo quadrimestre 2025 registrano un incremento del 3%, nonostante una flessione del 3% del fatturato totale - dice Niccolò Ricci, Ceo dell'azienda - al netto di un importante progetto estero di interior che aveva influito in questo periodo sul precedente esercizio". Entro l'anno aprirà una boutique a Washington Dc, poi Almaty e Roma (arrivando a 82 negozi nel mondo). (ANSA).

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova