IA nella comunicazione, opportunità e rischi nel Festival Ferpi

(ANSA) - VENEZIA, 17 MAG - L'impatto della AI nella comunicazione, con le opportunità ed i rischi che porta con se', è il tema che ha guidato i lavori a Venezia di 'InspiringPR', il Festival delle relazioni pubbliche di Ferpi, ospitato nelle Procuratoe Vecchie, la casa della fondazione di Generali 'The Human Safety Net'. "Good times, bad times: è tempo di essere etici" non era solo il titolo della kermesse, ma anche il percorso di valore che ha orientato l'undicesima edizione di InspiringPR, che ha portato a Venezia tutte le delegazioni e gli ospiti internazionali della Global Alliance. "Torniamo all'etica per abitare il futuro delle PR" ha invitato il presidente di Ferpi, Filippo Nani, sottolineando come l'intelligenza artificiale non possa scalzare "il tocco umano" nella comunicazione. Tra i media partner dell'evento anche l'Agenzia ANSA, presente con il ceo Stefano De Alessandri, il quale ha parlato delle responsabilità e dei rischi dell'intelligenza artificiale nel mondo dei media, e della necessità di una regolamentazione che possa consentire di coglierne le opportunità, mitigandone i rischi A condurre l'edizione 2025 di InspiringPR è stata la giornalista Rai Francesca Terranova. A catturare l'attenzione del pubblico è stato in particolare Alberto Pirni (docente della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa), che ha sottolineato come l'etica non sia "un'astrazione, ma derivi dall'abitudine, dalla prassi quotidiana" che si forma attraverso l'esperienza e richiede tempo. E proprio il presente, ha evidenziato, è il tempo dell'etica: "ciò che progettiamo e realizziamo oggi contribuisce a dare forma alla società di domani". Tra gli altri interventi, quelli di Lucia Dal Negro (ceo e co-founder di De-LAB srl), Attilio Di Scala, (esperto di M&A e change management), e Antonella Mariani, caporedattrice del quotidiano Avvenire. A tirare le fila è stato lo scrittore pubblicitario, e fondatore dell'osservatorio Civic Brands con Ipsos, Paolo Iabichino, per il quale creativi e comunicatori non possono avere paura dell'intelligenza artificiale. Si stanno chiamando "cose vecchie con nomi nuovi e ci disorientiamo sul senso delle parole". L'IA, ha concluso Iabichino, è uno straordinario strumento a servizio degli umani per fare meglio. Nulla a che vedere, però, con "la responsabilità urgente di appropriarci di un consumo etico complessivo. Anche del digitale". (ANSA).
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