Il magnate austriaco Benko accusato di bancarotta fraudolenta

Il risarcimento danni presunto ammonta a circa 660.000 euro

(ANSA) - BOLZANO, 15 LUG - La Procura della Repubblica per gli Affari Economici e la Corruzione di Vienna (Wirtschafts- und Korruptionsstaatsanwaltschaft) presenta per la prima volta un'accusa nel caso Signa, in particolare contro René Benko per bancarotta fraudolenta. Lo comunica la Wksta precisando che un atto di accusa corrispondente è stato depositato presso il Tribunale Regionale di Innsbruck. La procura accusa René Benko, il magnante austriaco al centro del mega crack del suo gruppo Signa - coinvolto anche in Trentino Alto Adige nell'inchiesta 'Romeo' della Procura di Trento - "di aver impedito o ridotto il soddisfacimento dei crediti dei creditori nell'ambito della sua insolvenza come imprenditore individuale, presumibilmente accantonando beni. Ciò riguarda in particolare un anticipo di affitto e spese di gestione pari a circa 360.000 euro per l'affitto di un'abitazione, economicamente e oggettivamente irragionevole, e una donazione di 300.000 euro ai parenti". Il risarcimento danni presunto, si legge nel comunicato, "ammonta a circa 660.000 euro. La pena è la reclusione da uno a dieci anni". La Procura della Repubblica per gli Affari Economici e la Corruzione, ricorda la nota, sta indagando sul caso Signa, con il supporto dell'Unità Investigativa Speciale dell'Ufficio Federale di Polizia Criminale (SOKO Signa), per accuse tra cui frode grave, bancarotta fraudolenta, abuso di fiducia, abuso di sussidi e favoreggiamento dei creditori. Sono in corso indagini nei confronti di oltre una dozzina di imputati e due associazioni. (ANSA).

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