La collega del pasticcere, 'Santo morto per colpa dello Stato'

'Mi toglievo sangue da vestiti e mi saliva rabbia, non è giusto'

(ANSA) - CATANIA, 31 MAG - Dolore, commozione e rabbia corrono sui social per l'uccisione di Santo Re, il pasticcere di 30 anni ucciso a coltellate da John Obama, posteggiatore abusivo di 37enne dello Zimbabwe senza permesso di soggiorno. Come i sentimenti espressi da Samantha, una sua collega, che dopo il delitto, ieri su Facebook ha postato un lungo post: "Ha pagato un ragazzo onesto, buono e lavoratore, ma poteva essere davvero chiunque di noi, per mano di un pluripregiudicato qualsiasi lasciato libero di infrangere la legge quotidianamente". "Gli ultimi secondi di vita - ha ricostruito - Santo li ha passati con noi a cercare di restare vivo. Stasera con lo sguardo perso nel vuoto, mentre mi toglievo i vestiti fatti di sangue mi saliva la rabbia perché non è giusto! Era uno di noi, non scordatevi che non ci dimenticheremo di lui". "Santo - accusa la sua collega - non è morto solo per mano di un assassino, è stato assassinato da un sistema giudiziario viziato dalla burocrazia, pieno di cavilli, Santo è morto per mano di chi percepisce denaro per ogni persona entrata illegalmente nel nostro paese! Santo è morto di negligenza da parte dello Stato". Nel post Samantha ha raccontato le fasi del delitto "Santo ha finito il turno e si è diretto verso la macchina felice di tornare a casa da sua moglie e dalla sua bambina di pochi mesi, vicino l'auto incontra un parcheggiatore abusivo, quel parcheggiatore abusivo a cui Santo aveva regalato i vestiti e tante volte da mangiare... quello stesso parcheggiatore abusivo extracomunitario senza permesso di soggiorno e pluripregiudicato, senza un apparente motivo, estrae un coltello e lo colpisce ripetutamente. Santo è un buono, non riesce nemmeno a reagire ....cerca solo di difendersi...riesce però a trovare la forza fisica di attraversare la strada e tornare a lavoro dove è sicuro di trovare la sua famiglia...sua sorella ...Santo si accascia, perde tanto sangue, i soccorsi non arrivano tempestivamente ... viene portato in ospedale e lì la vita di Santo,un ragazzo buono di nemmeno 30 anni, finisce. Sua figlia non vedrà più la luce dei suoi occhi, così come i suoi genitori, sua moglie, le sue sorelle, i suoi cognati, gli amici, noi colleghi". (ANSA).

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