Lago d'Orta, cozze per misurare inquinanti e microplastiche

(ANSA) - PELLA, 16 LUG - Verranno utilizzate delle cozze d'acqua dolce (Unio Elongatuluser) per censire e monitorare la presenza di microplastiche e di contaminanti emergenti derivanti da attività industriali e domestiche, come farmaci, prodotti per la cura personale, disinfettanti, plasticizzanti, surfattanti, perfluorati, nel lago d'Orta (tra le province del Verbano-Cusio-Ossola e di Novara). Già oggetto di un progetto di ripopolamento e di studi che ne hanno rivelato la capacità di depurazione delle acque e il miglioramento dei fondali, le cozze agiscono come bioaccumulatore di contaminanti e come efficace biosensore in grado di fornire risposte biologiche misurabili in risposta alla presenza di tali contaminanti. Nelle acque del lago piemontese, in sei punti diversi, verranno posate gabbie contenenti i bivalvi e saranno analizzati dopo un anno. È uno degli aspetti del progetto di monitoraggio ambientale 'Integrare. Qualità ambientale del lago d'Orta, dagli immissari ai contaminanti emergenti', promosso dall'Ecomuseo del Lago d'Orta e Mottarone in collaborazione con il dipartimento di Bioscienze dell'Università di Milano e all'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri. I risultati del progetto, che avrà durata biennale, saranno condivisi con l'Arpa (Agenzia regionale per l'ambiente) del Piemonte, le amministrazioni comunali e il gestore delle acque, per lo sviluppo di interventi mirati. "L'obiettivo dell'analisi chimica è quello di individuare, mediante metodiche di screening non target e target, la presenza di contaminanti emergenti nelle acque del lago d'Orta, al fine di valutare eventuali pressioni antropiche e identificare potenziali fonti di inquinamento" spiega Noelia Salgueiro-Gonzalez, capo dell'unità di spettrometria di massa per il monitoraggio ambientale dell'Istituto Mario Negri. (ANSA).
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