Militare morto per l'amianto, Cassazione conferma diritti orfano

(ANSA) - L'AQUILA, 18 GIU - La Corte di Cassazione conferma la decisione della Corte d'Appello dell'Aquila e riconosce i benefici previdenziali spettanti in qualità di orfano di una vittima del dovere al figlio del colonnello Raffaele Acquafredda, ufficiale dell'Esercito Italiano, morto a 50 anni, nel 2012, per un tumore al rene causato dall'esposizione prolungata a radiazioni e agenti cancerogeni durante le missioni. In particolare, è stato vittima della contaminazione da proiettili all'uranio impoverito, nonché dell'inalazione di fibre di amianto e polveri tossiche in contesti operativi ad alto rischio. Ne dà notizia l'Osservatorio nazionale amianto parlando di "un risultato importante, che chiude una lunga e difficile battaglia giudiziaria, restituendo dignità e giustizia a un giovane rimasto senza padre a soli 23 anni". Il colonnello Acquafredda ha partecipato a diverse missioni internazionali: è stato Ufficiale addetto presso la Brigata Multinazionale Nord a Sarajevo dal 14 giugno al 4 luglio 1999, e successivamente impiegato nell'ambito dell'operazione "Joint Guardian" in Kosovo, dal 29 novembre 2000 al 3 marzo 2001, come addetto all'artiglieria terrestre. Il Ministero della Difesa aveva inizialmente riconosciuto il diritto solo alla vedova e alla figlia del colonnello abruzzese, escludendo il figlio superstite proprio perché, dopo la morte del padre, aveva iniziato a lavorare. Ma oggi la Suprema Corte ha stabilito che non è il reddito annuale a fare prova del carico fiscale, ma la condizione effettiva al momento del decesso. Si chiude così una lunga battaglia legale. "Dopo anni di processo, siamo riusciti a ribaltare l'originario rigetto, poi confermato in Appello, basato sul presunto mancato carico fiscale del figlio - afferma il presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, l'avvocato Ezio Bonanni, legale della famiglia - Ma abbiamo dimostrato che, al momento del decesso del padre, il giovane era ancora studente universitario e ha iniziato a lavorare solo dopo la tragedia, per necessità. Un principio innovativo, oggi finalmente riconosciuto anche in Cassazione. È stata una battaglia titanica contro la ferma opposizione del Ministero. Questa sentenza fa giurisprudenza". Bonanni lancia anche un appello al ministro Guido Crosetto, affinché "l'Avvocatura dello Stato cessi ogni ostilità nei confronti degli orfani di chi ha servito il Paese con dedizione fino al sacrificio estremo". Nel frattempo, restano aperti due ulteriori filoni giudiziari: un ricorso al Tar per il risarcimento dei danni subiti dal colonnello Acquafredda e un'azione civile per i danni morali e materiali subiti dai suoi familiari. (ANSA).
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