Nuovo spot di Una Nessuna Centomila, la regia è di Foglietta

La clip con grandi volti noti aprirà i concerti dei big

(ANSA) - ROMA, 26 MAG - C'è una certa nera ironia della sorte nella storia dietro al nuovo spot del laboratorio artistico della Fondazione Una Nessuna Centomila. Le immagini iniziali sono state girate al concerto del Primo maggio a Roma, proprio mentre nella folla avveniva una molestia, poi denunciata. Il titolo, allora, non poteva che essere 'È come sembra': perché ciò che viene raccontato nella clip - per la regia di Anna Foglietta - è una storia vera che avviene ogni giorno, pure nei luoghi dove queste immagini saranno mostrate, ossia i grandi eventi musicali organizzati dal circuito di AssoConcerti. "Mentre noi giravamo una finzione - spiega Foglietta alla presentazione alla Casa del Cinema di Roma - in quel momento una ragazza è stata molestata da tre coetanei. Alla fine è come se la finzione non arrivasse mai ai livelli della realtà, che è drammaticamente più urgente e fantasiosa". I protagonisti sono quattro ragazzi, interpretati da Sofia Iacuitto, Nicole Rossi, Vittorio Magazzù e Lorenzo Zurzolo. Ma compaiono pure Michela Cescon, Cristina Donadio, Maria Chiara Giannetta, Paola Minaccioni, Vittoria Puccini, Lidia Ravera e Giovanna Sannino. In una manciata di ore di preparazione (il video è stato ideato il 29 aprile), Foglietta ha voluto mandare un messaggio ampio, che tocca per primi gli uomini, additati come "sfigati" se scelgono di molestare una donna. Ma ha anche rappresentato una realtà oggettiva e che coinvolge tutte e tutti, ossia che "dobbiamo guardarci sempre le spalle", prosegue. Quella delle donne "è una clausura - conviene Sofia Iacuitto - aspettavamo di girare e io controllavo Nicole e lei controllava me, nonostante ci fosse la troupe insieme a noi. Mi auguro che un giorno, quando avrò una figlia, lei a vent'anni non si senta coraggiosa a fare cose semplici da sola, ma semplicemente libera". Nicole Rossi afferma di essersi sentita "arrabbiata per tanti anni da adolescente", momento a cui risale la prima molestia da lei subita, emozione che però ora vuole trasformare in "dedicazione" per cambiare le cose e mandare questo genere di messaggi. (ANSA).

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