Processo per morte volontario P. Civile, sindaci in aula

Imputato primo cittadino di Preone, equiparato a datore lavoro

(ANSA) - PREONE, 03 GIU - Una ventina di sindaci e altri amministratori locali della zona della Carnia, del Gemonese e del Canal del Ferro hanno portato la propria solidarietà, questa mattina, in tribunale a Udine, al collega di Preone (Udine), Andrea Martinis, rinviato a giudizio, insieme con il coordinatore del gruppo comunale di Protezione civile, Renato Valent, per la morte del volontario Giuseppe De Paoli, avvenuta il 29 luglio 2023, mentre perlustrava il territorio dopo un'ondata di maltempo in Carnia. Non si tratta di semplice solidarietà umana ma del fatto che nel caso di impiego di volontari i sindaci sono equiparati ai datori di lavoro. Una legge nazionale che i primi cittadini chiedono venga modificata radicalmente. Infatti, Martinis e Valent sono accusati di omicidio colposo "per non aver valutato i rischi dell' attività e non aver fornito attrezzature e formazione adeguata, alla stregua di datori di lavoro". Quella di oggi è stata una udienza tecnica, la prossima entrerà nel merito della vicenda ed è stata fissata per il 24 giugno. Gli avvocati dei due imputati hanno ricordato un passaggio a loro giudizio chiave dell'intera vicenda: "La figura del sindaco, responsabile comunale di Protezione civile, non va assimilata a quella del datore di lavoro e, quindi, non si applicano tutta una serie di norme che sono quelle specifiche". Nelle scorse settimane, la giunta regionale Fvg ha approvato una misura che garantisce la copertura delle spese legali per casi come quello di Preone. Un "atto di giustizia e responsabilità perché non è accettabile che chi si occupa generosamente e gratuitamente degli altri rischi pure del proprio - aveva affermato l'assessore del Fvg con delega alla Protezione civile Riccardo Riccardi - Abbiamo definito anche una norma che è all'attenzione del Dip.nazionale Protezione civile, relativo all'applicazione anche per il volontario". La Regione Fvg sta lavorando in parallelo per integrare nel sistema una parte formativa, addestrativa e informativa sull'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. "Se il Dipartimento condividerà le proposte perfezionate dall'Avvocatura regionale e dalla Direzione centrale della Protezione civile, il provvedimento verrà riportato alle Regioni, poi ai presidenti delle Regioni e, infine, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l'obiettivo di intervenire normativamente sul D.lgs. 81. Naturalmente, con i pareri necessari dei ministeri competenti: lavoro e salute". (ANSA).

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