Rivolta Marassi: Camera penale ligure, sistema al collasso

(ANSA) - GENOVA, 05 GIU - Gli episodi di ieri nel carcere di Marassi mettono "in luce, ancora una volta, le gravissime criticità in cui versa il sistema carcerario italiano, di cui la struttura genovese rappresenta uno specchio fedele". E' quanto sottolinea Fabiana Cilio, presidente della Camera penale ligure dopo la rivolta di ieri scoppiata come ritorsione a una presunta aggressione sessuale avvenuta alcuni giorni prima. "Il carcere di Marassi ospita circa 700 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di circa 500 posti, con un sovraffollamento che supera il 130%. Ma il problema non è solo la capienza, la carenza di personale è altrettanto allarmante: non è accettabile che un detenuto venga sequestrato per giorni senza che nessuno se ne accorga", prosegue Cilio. "Le condizioni disumane - continua la presidente - in cui si trovano detenuti e quelle in cui sono costretti a operare gli agenti della polizia penitenziaria, e tutto il personale all'interno del carcere non possono più essere ignorate". "E' una singolare coincidenza che proprio il giorno in cui è stato convertito dal parlamento il Decreto sicurezza, che ha introdotto il reato di rivolta all'interno degli istituti penitenziari, nel carcere cittadino si siano verificati gravi disordini. Ciò è le palese dimostrazione che introdurre nuovi reati e nuove pene non ha alcuna efficacia deterrente, se non si interviene sulle cause che possono portare a commettere quel reato. Ma è noto che introdurre nuovi reati ed aumentare le pene non costa nulla alle casse dello Stato, mentre ogni altra soluzione implica investimenti economici e di risorse". "Chiediamo - conclude Cilio - al ministro Nordio e al Governo di affrontare con decisione questa emergenza, ormai cronica, avviando riforme concrete e immediate per sanare un sistema ormai al collasso". (ANSA).
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