Sindaca Perugia riconosce figlie di tre coppie di madri

(ANSA) - PERUGIA, 18 LUG - La sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi ha firmato gli atti di riconoscimento di cinque bambine, figlie di tre coppie di madri, in attuazione della sentenza 68/2025 della Corte costituzionale. "Perugia segna un passo verso una città che vuole essere più accogliente, più inclusiva e che va contro ogni tipo di discriminazione" ha sottolineato. Lorenzo Ermenegildi Zurlo, consigliere comunale delegato alle politiche Lgbtqia+ e contrasto delle discriminazioni, ha parlato di un "avanzamento di diritti che non arriva dalla politica, ma dalla magistratura". Dunque, ha evidenziato, con la firma degli atti "vogliamo anche lanciare un appello al Parlamento nazionale, affinché legiferi e si assuma le proprie responsabilità per riconoscere tutte le formazioni familiari, comprese le famiglie omogenitoriali". Le madri, accompagnate dai figli, sono state ricevute nella sala dei Notari di palazzo dei Priori, per una cerimonia che ha preceduto la firma degli atti. Sono intervenuti, fra gli altri, gli assessori comunali Francesca Tizi (Servizi al cittadino) e Costanza Spera (Sociale). Tizi, parlando di "un atto importantissimo", ha voluto fare una promessa: "Di fare sì che non sia un atto eccezionale, ma diventi ordinario". "Vi ringrazio e vi chiedo scusa se in passato questa città non è stata in grado di guardarvi e di riconoscervi, questo non accadrà più", ha poi detto Spera. Prima della firma una delle mamme, visibilmente emozionata, ha detto: "ce l'abbiamo fatta, finalmente un atto di civiltà che aspettavamo". "Finalmente ci viene restituita dignità" ha aggiunto. La donna ha anche espresso il dispiacere "per un paese che va a due velocità". "Oggi noi finalmente - ha sottolineato ancora - potremo riconoscere, io che sono la mamma intenzionale, le mie figlie. Siamo una coppia di mamme. Speriamo che la politica faccia quello che deve e si esprima a riguardo perché i nostri figli sono uguali a tutti gli altri". Secondo Ferdinandi "una società che ha tolto e che voleva togliere a queste bambine il diritto di essere riconosciute è una anti costituzionale". Quello compiuto, ha proseguito, è "un atto politico, perché segna chiaramente la visione della città che vogliamo costruire insieme a voi, una città inclusiva, accogliente e laica". (ANSA).
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