'Stolen', smantellata 'industria del crimine delle auto rubate'

(V. 'Furto e riciclaggio di auto...' delle ore 7.44) (ANSA) - TRANI, 12 MAG - Un gruppo capace di rubare auto e furgoni in pochi minuti grazie a squadre, almeno venti, che avrebbero agito simultaneamente, riuscendo a far sparire anche sette mezzi al giorno. Un'associazione per delinquere con basi operative a Cerignola (Foggia) e nella provincia di Barletta-Andria-Trani. I mezzi rubati, venivano smembrati in aperta campagna, i pezzi recuperati e venduti all'ingrosso. Un'attività illecita che andava avanti da almeno due anni. Ne sono convinti gli agenti della Squadra mobile della Questura di Andria che, assieme allo Sco, alla Questura di Foggia e al commissariato di Cerignola e coordinati dalla Procura di Trani, hanno portato a termine l'operazione Stolen (Rubato) II, successiva a quella che nel giugno dell'anno scorso era sfociata in 26 misure cautelari. Oggi, in carcere sono finite 25 persone, di cui 24 residenti a Cerignola e una senza fissa dimora: sono accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al furto, riciclaggio e ricettazione di auto. "Qui c'è un'autentica industria del crimine, con una quantità di lavoratori che stabilmente è assoldata sapendo di dover percepire una remunerazione in base a ciò che fa: fai il conducente di un mezzo che deve trasferire i pezzi rubati? Sono previsti 100-150 euro", ha detto il procuratore di Trani, Renato Nitti. "Abbiamo ricostruito l'intera filiera: dal furto, al trasferimento dei veicoli in due autorimesse di Cerignola, e il loro smontaggio che avviene nel circondario di Trani. I pezzi ottenuti dalla cannibalizzazione delle auto venivano imballati per poi essere spediti anche all'estero", ha precisato Nitti. Il gruppo usava utenze "citofoniche, quindi usa e getta, cancellazione dei messaggi e altri strumenti che hanno reso difficili le indagini ma il livello investigativo è stato all'altezza", ha chiarito il capo della Procura. Un'attività investigativa "rischiosa anche per i poliziotti": quattro quelli rimasti feriti dopo uno speronamento nel corso di un tentativo di fuga a seguito di una perquisizione. "Nove mesi fa abbiamo indagato 32 persone con 26 misure cautelari, altre 25 sono finite in manette oggi, un'altra trentina arrestata in flagranza: numeri che testimoniano l'impegno contro uno dei reati che a livello nazionale è in crescita. Qui, invece, è l'unico che ha invertito la tendenza", ha detto il questore della Bat, Alfredo Fabbrocini. (ANSA).
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova