Uccide la mamma dopo un rimprovero, convalidato il fermo

Il 21enne ha pianto ripetutamente durante l'interrogatorio

(ANSA) - LECCE, 19 GIU - Il gip del Tribunale di Lecce Valeria Fedele ha convalidato il fermo e ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 21enne Filippo Manni, accusato di aver ucciso a colpi di accetta la mamma, Teresa Sommario, di 52, nella loro casa di Racale (Lecce) il 17 giugno scorso. Movente del delitto i continui litigi tra mamma e figlio per motivi banali e il loro perenne rapporto conflittuale. Durante circa un'ora di interrogatorio dinanzi al gip, il giovane ha pianto ripetutamente tanto che l'udienza è stata interrotta più volte. E' sembrato, quindi, che per la prima volta Filippo Manni abbia cominciato a prendere coscienza dei fatti. Il 21enne ha confessato il delitto affermando, tra l'altro, che il 17 giugno, dopo essere tornato a casa "la mamma - ha detto al pm e lo ha ribadito al giudice - mi ha sgridato perché ero tornato dal lavoro quale bagnino, avevo poggiato lo zaino e non avevo salutato". Il giovane ha raccontato che la mamma "era nello studio a lavorare in smart working". "Le ho chiesto di lasciarmi stare - risulta dal verbale - ma lei non la smetteva. Faceva così ogni volta: le liti vertevano su piccole cose come non aver lavato una forchetta o una tazza. Le precedenti discussioni sono sempre state verbali, non siamo mai arrivati alle vie di fatto". "Oggi però mi è scattato qualcosa in testa, e senza pensarci, sono salito al primo piano, ho preso un'accetta sono sceso velocemente e ho colpito mia madre più volte", ha spiegato. La donna è stata colpita al petto, al collo e al viso. Dagli atti emerge che il ragazzo a settembre voleva lasciare la facoltà di Economia alla Sapienza, dove studiava, per iscriversi al Conservatorio di Siviglia. Per non pesare economicamente sulla famiglia, faceva piccoli lavori. (ANSA).

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