Wishew sbarca in Italia, il primo social dei desideri

Un sardo tra i co-fondatori: 'perchè i sogni diventino realtà'

(di Stefano Ambu) (ANSA) - CAGLIARI, 10 LUG - La lampada di Aladino, versione social: esprimi un desiderio e qualcuno, da questa o all'altra parte del globo, aiuta a realizzarlo con un dollaro. E magari, con il contributo di migliaia di utenti, ecco che il sogno può diventare realtà. Un desiderio che presto potrà essere espresso anche in italiano. E forse anche in sardo. Tanto uno dei fondatori di questo progetto basato sulla generosità e l'altruismo, capisce tutto: è nato a Cagliari, nel 1984. E ha frequentato a Monserrato l'istituto tecnico Scano, ora Scano Bacaredda. Lui si chiama Giacomo Vose, è ingegnere elettronico, ed è già stato definito "il primo Zuckerberg italiano". La sua creatura - con lui ci sono i siciliani Antonino Risicato e Vincenzo De Caro - si chiama Wishew e non è un social come gli altri. Niente like, niente follower, niente filtri. Solo desideri, storie e persone: chiunque può raccontare ciò che sogna - un libro, un viaggio, un'operazione - e ricevere aiuto dalla comunità globale. Una piattaforma dove donare è il gesto più virale di tutti. Per ora è attiva solo negli Usa. Ma, visto che funziona, Wishew si prepara a sbarcare ufficialmente in Europa, quindi anche in Italia, con una roadmap chiara che include l'apertura di nuovi mercati in Regno Unito, Canada e Australia. E il cerchio si chiude: si ritorna in Italia, quindi anche in Sardegna. "Sono cresciuto desiderando tanto, mi sono mancate molte cose - racconta all'ANSA Vose - Guardandomi indietro mi accorgo che il desiderio è sempre stato al centro della mia vita. L'infanzia in Sardegna ha giocato un ruolo importante: è una terra incantata, ma anche ruvida, dove la bellezza convive con la mancanza. Le opportunità non arrivano da sole, vanno cercate, volute, ricavate con forza. Forse Wishew è una forma di riscatto verso quelle mancanze, un modo per trasformare ciò che io non ho avuto in una possibilità per gli altri. E forse è proprio quella fame che oggi alimenta Wishew". Vose è cresciuto a Selargius, alle porte di Cagliari. Ha frequentato le scuole superiori allo Scano, a Monserrato. A 18 anni ha lasciato l'Isola per intraprendere la carriera in aeronautica come pilota di caccia, prima a Taranto e poi a Pisa. Dopo aver capito che non era la sua strada si è trasferito a Vienna: ha fatto il barman e il gelataio. Un giorno, dopo l'ennesimo cappuccino, ha deciso cosa voleva davvero fare, e così è tornato in Italia e si è iscritto a Ingegneria Elettronica a Pisa. Conseguita la laurea ha progettato schede elettroniche, come esperto hardware, per l'industria dell'automazione e automotive. Poi il ruolo di business developer manager per conto della multinazionale italiana Arduino (nata a Ivrea da Massimo Banzi), guidando lo sviluppo della divisione industriale in Europa, Medio Oriente e America. È stato anche a capo della task force anti-Covid trovando soluzioni tech per aiutare a contrastarlo. In quel periodo ha collaborato con la Nasa per la prototipazione del loro primo ventilatore polmonare ed è stato a capo del progetto "Bolla Tecnologica" di Msc Crociere, installando soluzioni tecnologiche di contact tracing all'interno della flotta di navi. Nel 2022 l'idea di Wishew, il primo social network filantropico al mondo. Attualmente Vose vive a Pisa, ma ha la Sardegna nel cuore e appena può torna nella sua Isola. "Wishew - chiarisce il suo creatore - nasce proprio dal bisogno di ricominciare a credere negli altri, nei sogni e nel potere contagioso di un gesto umano. Chi cresce in un'isola sviluppa un senso forte del limite e dell'orizzonte. Wishew nasce da lì: dal desiderio di superare i confini, connettendo le persone su qualcosa che conta davvero". (ANSA).

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