Furti in autostrada con il "jammer": fermati dalla Polizia, recuperati computer e contanti
Agivano nelle aree di servizio neutralizzando i telecomandi delle auto per rubare senza effrazione. Recuperata refurtiva, sequestrati coltelli e disturbatore di segnale

Tre cittadini georgiani, di 25, 30 e 37 anni, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per ricettazione e porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere, dopo essere stati sorpresi a utilizzare un “jammer” per compiere furti all’interno di auto in sosta lungo l’autostrada.
L’operazione è stata condotta lo scorso mercoledì 9 luglio dagli agenti della Squadra Mobile di Udine, con il supporto della Polizia Stradale. I sospetti sono iniziati già dalla mattinata, quando gli agenti hanno notato movimenti sospetti dell’auto noleggiata dai tre uomini lungo la A23, con continue soste nelle aree di servizio.
Il fermo è avvenuto nel pomeriggio all’area di servizio Arino Ovest, in provincia di Venezia. I tre, che si dichiaravano turisti, erano in possesso di due notebook senza conoscerne le password, una macchina fotografica professionale con teleobiettivo e 3.990 euro in contanti, tutti oggetti di cui non hanno saputo giustificare il possesso.
Durante la perquisizione, gli agenti hanno inoltre trovato tre coltelli e soprattutto un jammer camuffato da powerbank, un dispositivo elettronico capace di interferire con i telecomandi delle auto, impedendone la chiusura centralizzata.
Il modus operandi
Secondo quanto accertato dalla Polizia, i tre operavano in questo modo: si appostavano nelle aree di sosta autostradali, individuavano le potenziali vittime mentre scendevano dal veicolo e, azionando il jammer, impedivano che la chiusura dell’auto venisse effettivamente attivata. Così potevano rubare all’interno dell’abitacolo senza lasciare alcun segno di effrazione, mentre i proprietari si allontanavano ignari.
Uno dei notebook e 40 euro erano stati sottratti il giorno precedente a un automobilista nell’area di servizio Aglio Est (A1, Toscana), mentre l’altro portatile e la fotocamera erano stati rubati, insieme a un trolley, nell’area di servizio Arino Est, sempre in Toscana. In entrambi i casi, sarebbe stato utilizzato proprio il jammer sequestrato. Sono in corso ulteriori indagini per identificare altre vittime e restituire la refurtiva ai legittimi proprietari.
In vista dell’aumento del traffico estivo, la Polizia di Stato invita gli automobilisti a prestare la massima attenzione durante le soste: «Verificate sempre che le portiere siano effettivamente chiuse a chiave. I ladri con jammer riescono a disattivare la chiusura elettronica senza che ve ne accorgiate. Non lasciate mai oggetti di valore all’interno dell’auto».
Si ricorda che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità dei soggetti dovrà essere accertata con sentenza definitiva.
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