A Jovanotti una chitarra elettrica creata dai detenuti del carcere di Treviso
L’artista ha ringraziato sul proprio profilo Facebook: «Un’emozione, la suonerò pensando al carcere come nuovo inizio»

Una chitarra elettrica, in una speciale confezione ambientalista. È il regalo che Jovanotti, a Milano prima del concerto, si è visto recapitare dai detenuti di Santa Bona di Treviso che lavorano nel laboratorio di liuteria all’interno del più vasto progetto Claustrofobico, fra le diverse opportunità di lavoro che la coop Alternativa Ambiente offre ai detenuti per il riscatto sociale al ritorno in libertà.
Il grazie sui social
E l’artista toscano li ha voluti ringraziare sui social, con un reel pubblicato il 19 marzo su Facebook: «Ho ricevuto un bellissimo regalo molto gradito, emozionante, anche la scatola è fantastica», dice, «È una chitarra realizzata dai detenuti del carcere di Treviso che hanno un laboratorio di liuteria e l'hanno realizzata appositamente per me, con una bella lettera dove motivano le scelte del colore e della rifinitura. La forma un po' alla Telecaster mi piace, la proverò amplificata. È una bellissima iniziativa, vi mando un abbraccio e un ringraziamento. E vi auguro il meglio».
E poi, nel post, Jova ha promesso che la suonerà: «È simbolo della possibilità che l’errore e il dolore provocato, agli altri e a se stessi, non sia la fine della vicenda umana. Uno strumento musicale può creare gioia in qualcuno, emozione, leggerezza, liberare energia buona, e la suonerò pensando che il carcere possa essere un nuovo inizio, che non cancella il male fatto, ma offre una possibilità di recupero e non nega mai la dignità della persona». Il corriere è stato Federico Quaranta, conduttore di Linea Verde.
La lettera dei detenuti
Nella lettera, i detenuti del polo occupazionale di Santa Bona esordivano con «caro Lorenzo», augurando «un felice e prosperoso 2025 e il più grande in bocca al lupo per l’uscita e la promozione del nuovo album».
E spiegavano: «Per noi è un grande onore nonché motivo di orgoglio aver potuto realizzare questa chitarra per te, pensando alla tua attenzione ambientalista: ci piaceva l’idea di ricreare i colori del bosco generatore di ossigeno per il mondo e contemporaneamente posto di tranquillità e riflessione. Il luogo in cui perdersi nella meraviglia della natura solo per ritrovarsi, riflettere e respirare».
Poi una valenza legata al loro vissuto: «Ci piaceva contrapporre la nostra claustrofobia alla vastità della natura, rivedendo nella densità degli alberi la restrizione vissuta ogni giorno, e così abbiamo pensato e progettato, con un’azienda (la Paper Eco di Casier, ndr), una custodia rigida in cartone pressato senza utilizzo di colle, che rappresenta l’utilizzo non sempre etico del bosco».
E ancora: «nella stessa ottica abbiamo smerigliato e anticato le componenti della chitarra, volevamo togliere la lucentezza del capitale per donarti i materiali il più possibile simili a se stessi».
Infine, l’augurio che «lo strumento possa diventare un tuo compagno di viaggio, ci piace immaginare che possa diventare per te il prolungamento dell’espressione del sé, e per noi il tentativo di volare nell’etere lontano dalle sofferenze umane. Con stima e affetto». Graditissima la risposta video del cantante. È stato il responsabile del polo occupazionale, Alberto Benedetti, a dare la notizia agli autori del gradito dono. —
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