Celebrazioni del 2 giugno, Nordio a Redipuglia: «La libertà si difende anche con la forza»
Il ministro della Giustizia ricorda il valore di patria, onore e dovere davanti ai caduti: «Democrazia pacifica, ma la libertà non è mai scontata»

"Quando suona la campana a martello della guerra come sta accadendo ora a poche centinaia di chilometri da qui, la dura realtà ci ricorda che l'indipendenza si difende con il coraggio e con le armi. Come la giustizia che senza la spada sarebbe umiliata e impotente, anche la libertà è fondata sulla forza militare. E' questo l'avvertimento che ci inviano le bocche mute di questi morti".
E' un passaggio del discorso tenuto dal ministro della Giustizia Carlo Nordio al Sacrario di Redipuglia in occasione del 2 Giugno. A dare il via alle celebrazioni lo schieramento del Reparto d’Onore.
Il ministro ha spiegato i concetti di "patria, onore e dovere" per concludere sulla nostra attuale Repubblica: "Democratica, pacifica e stimata".
Con l’arrivo del ministro della Giustizia è stata deposta una corona di alloro in onore ai Caduti, ed è stata data lettura sia della “Preghiera per la Patria”, sia della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare al Milite Ignoto.
Il "mio saluto in particolare va a un'eroina, Paola Del Din, unica donna italiana citata dalla letteratura internazionale, paracadutata dietro le linee nemiche; unica italiana citata un mese fa re Carlo III in Parlamento". Del Din era intervenuta poco prima per leggere le motivazioni del conferimento della Medaglia d'oro al Milite ignoto, ricordando "una stirpe prode di millenaria civiltà", il "coraggio nelle più cruenti battaglie" e il sacrificio del Milite ignoto, che "cadde combattendo" nella prima guerra mondiale, 24 maggio 1915 - 4 novembre 1918.
Il ricordo dei soldati di Redipuglia
I soldati sepolti al Sacrario di Redipuglia, caduti durante la prima guerra mondiale, "non sono soli. Essi costituiscono l'armata di un esercito più numeroso, sorto con i martiri del Risorgimento, alimentato dai combattenti delle tre guerre di indipendenza, e conclusosi ottanta anni fa con una guerra di Liberazione che ha visto combattere, fianco a fianco, patrioti delle più diverse fedi politiche e religiose", ha aggiunto Nordio.

"Accanto a loro marciano, nella nostra riverente memoria, i ragazzi di tanti altri paesi - ha proseguito - caduti e affratellati da una causa comune. Le tombe dei soldati americani, britannici, francesi, polacchi e di altre nazioni, che sono religiosamente custodite nella nostra terra, testimoniano la nobiltà degli intenti che ispirarono le democrazie nella lotta alle dittature". Davanti a loro, ha detto ancora il ministro, "avanza l'esercito delle ombre, che durante l'occupazione nazista agì nella clandestinità sotto la quotidiana minaccia della delazione, del rastrellamento, della tortura, della deportazione e della morte. Patrioti, ho detto, delle più diverse fedi, che dalle Fosse Ardeatine alla qui vicina risiera di san Sabba hanno testimoniato l'amore di Patria impugnando le armi: quelle catturate al nemico e quelle paracadutate, con altrettanto rischio, dall' aviazione alleata".
Infine, Nordio ha citato "le immagini degli amici europei, che contribuirono alla disfatta della tirannide nazista, alla ricostruzione delle nazioni occupate, e alla creazione di una nuova unione. Da Henry Frenay, che per primo costituì una Resistenza francese, a Jean Moulin, che ne unificò le forze; alle ragazze del Soe, come Paola del Din che furono paracadutate dietro le linee nemiche, spesso per concludere la loro breve vita a Ravensbruck o a Dachau; via via e fino a Josef Gabcik e Jan Kubis, che si sacrificarono eliminare Reinhard Heydrich, artefice della soluzione finale e boia di Praga. Tutti questi, e mille altri noti e ignoti, sono oggi qui con noi in una Repubblica democratica, pacifica e stimata, di cui celebriamo la festa con l'orgoglio di seguire il loro esempio nella via del patriottismo, della giustizia e della libertà", ha concluso.
Le manifestazioni a Trieste
Trieste si è vestita di tricolori per la festa della Repubblica. Al suono dell'inno nazionale è avvenuto l'alzabandiera solenne alla presenza delle autorità militari e civili. I lampioni lungo le rive sono adornati con tricolori, un enorme tricolore copre un lato del palazzo della Regione in piazza Unità cui fa il paio una gigantesca bandiera distesa a terra. Moltissimi i turisti e i cittadini che hanno assistito alla cerimonia cercando riparo all'ombra.
Nel pomeriggio, dalle ore 17.30, in piazza dell'Unità d'Italia, si terrà la cerimonia dell'ammainabandiera, a seguire la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica.
Il programma a Udine e Pordenone
Intensa la giornata di celebrazioni a Udine: alle 9 in piazza Libertà c’è stata la cerimonia dell’Alzabandiera con un picchetto d’onore che ha reso gli onori ai caduti con la deposizione di una corona. La cerimonia si è chiusa con l’Inno Nazionale eseguito dalla Fanfara Filarmonica di Vergnacco.
Alle 16 in Prefettura avrà luogo poi la cerimonia di consegna dei diplomi di conferimento delle onorificenze dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”. Tra gli insigniti con il titolo di Cavalier di Gran Croce ci sarà la professoressa Paola Del Din, già Medaglia d’Oro al Valor Militare.
A Pordenone invece appuntamento sempre al Monumento ai Caduti in piazzale Ellero dei Mille per la tradizionale cerimonia commemorativa alla presenza delle massime autorità locali mentre alle 11 presso l’ex Convento di San Francesco a Pordenone si è tenuta la cerimonia di consegna delle Onorificenze dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”. In serata alle 20.45 infine concerto speciale della Filarmonica Città di Pordenone nel chiostro della Biblioteca.
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